Recensione in anteprima “Binary stars” di Cecilia K.

 

 

La mia vita è stata difficile sin dal giorno in cui sono nato.

Ho sofferto, ho subito violenze, sono stato triste fino a che un raggio di sole mi ha scaldato e mi ha mostrato un mondo a colori che non avevo mai visto.

Non ricordo nemmeno la mia vita prima di arrivare a Tatum ma ho impresso nella mente il momento in cui ho conosciuto un bambino biondo e magro che è diventato il mio principe azzurro. Con lui mi sentivo davvero felice.

 

Poi tutto è precipitato di nuovo.

Poi tutto è diventato incredibilmente doloroso.

 

Ma lei mi ha salvato.

Il mio amore per lui ci ha salvati.

 

Due bambini.

Due ragazzi.

Due adulti.

 

Abbiamo lottato duramente per adattarci a una nuova vita l’uno senza l’altra, abbiamo chiuso in un cassetto i nostri ricordi insieme e siamo andati avanti.

Ma siamo due stelle binarie e brilliamo davvero solo se siamo vicini.

Letto in una sola notte, oltre 400 pagine, non riuscivo a staccare gli occhi da questa storia, che seppur lenta all’inizio, superando i primi capitoli regala emozioni uniche.

Due bambini, due ragazzi, due adulti, due destini che per puro caso il fato fa incontrare, innamorare, allontanare e r-incontrare.

“Io penso che siamo come le stelle binarie: dal primo momento in cui ci siamo visti abbiamo cominciato a muoverci in sincronia perché reciprocamente attratti.”

Legati al passato, riescono a sopravvivere al presente, ma senza speranze per il proprio futuro, così Aimee e Jeremy vivono le loro esistenze.

La loro vita è stata segnata fin da bambini, legati in maniera sbagliata l’uno all’altro, si allontaneranno per cercare di vivere la propria vita.

“Tu non puoi farmi male, Jeremy, non me ne hai mai fatto. Sei sempre riuscito a farmi sentire al sicuro anche quando mi prendevi la mano e scendevamo all’inferno.”

Ho pianto tanto insieme a loro in quello scantinato, ho provato i loro stessi brividi a quelle immagini raccontate in maniera fervida, mi sono innamorata insieme a loro e ho dovuto lasciarli andare per poter respirare anch’io.

“Non si esce mai da quei posti, si impara solo a conviverci. Impariamo a tenerli a bada ma capita che si risvegliano all’improvviso… da certi orrori non si può sfuggire.”

Ottima la dialettica, semplice e diretta, dialoghi abbastanza spediti, personaggi ben descritti, ho immaginato realmente l’orco.

Giovani… Rotti, spezzati… a cercare di ricomporre i pezzi insieme, ancora una volta.

Il colpo di scena alle battute finali mi ha dato il colpo di grazia, quando speravo di vedere il lieto fine ecco che l’autrice ha sconvolto l’equilibrio che mi ero finalmente creata… ho dovuto rimettere in discussione tutto, ho dovuto fare i conti anch’io con quei demoni del passato e ho avuto paura e non per la prima volta.

Quattro ore intense di lettura che mi ha colpito dritto al cuore.

Riusciranno a trasformare il loro sistema binario in una galassia?

Avremo il lieto fine come nelle fiabe?

samanta

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