Rufo, occhi verdi come il mare e determinazione da vendere, ha una sola grande passione nella vita, la danza. Il suo mondo va in pezzi quando, un pomeriggio, finita la lezione in Accademia scopre di avere un problema di vista.
Marek, un promettente tuffatore polacco, giunge in Italia con la ferma intenzione di vincere i Campionati Europei di Torino, ma un’infezione agli occhi lo obbliga a un ricovero immediato.
I due ragazzi si ritrovano nella stessa stanza di ospedale e quello che poteva sembrare uno scontro fortuito si rivela un incontro voluto dal destino. Tra Rufo e Marek scatta un’attrazione irrefrenabile che in un lampo divampa nella passione.
Ben presto però la degenza si conclude, la vita li reclama a gran voce, e Rufo e Marek sono costretti a separarsi. Tutto sembra congiurare perché non possano riunirsi mai più. Nessuno dei due però è in grado di dimenticarsi dell’altro. Possibile che quell’attrazione carnale sia già diventata un legame più prezioso, per cui vivere e lottare?
“Allora brindiamo a noi. Alla nostra forza di volontà.”
Dio come ti amo di Alex Sander è un gay romance che racconta la storia di Rufo, un giovane ballerino romano, e Marek, campione di tuffi polacco.
I due si conoscono per caso, in clinica, dopo un problema agli occhi che costringe Rufo a un’operazione e Marek a una serie di esami per assicurarsi di poter gareggiare alle competizioni più importanti di tuffi senza correre rischi.
Il loro è un amore che nasce al buio, da una vicinanza forzata che si tramuta, quasi per caso, in forte attrazione. Quello che nasce come chimica sessuale, però, diventa presto qualcosa di più. I due ragazzi finiscono per innamorarsi nel giro di pochissimo tempo, forse soltanto pochi giorni.
Un colpo di fulmine? Forse. È un amore giovanile travolgente che sfida le logiche, le distanze e anche le condizioni a contorno che non sono le più favorevoli. Sono molti gli ostacoli, infatti, che si frappongono fra loro e il coronamento del loro sogno romantico. Marek è uno sportivo assai rappresentativo di un paese molto arretrato (per non dire, chiaramente omofobo). La sua omosessualità è un tabù e lo porta a un bivio: abbandonare le gare e continuare la sua storia con Rufo oppure portare avanti il suo sogno di diventare un campione nello sport al quale ha dedicato tutta la sua vita, rinunciando a Rufo?
“era consapevole che quelle erano le ultime ore che avrebbero trascorso insieme e non ci sarebbero volute molte parole per descrivere la nostalgia che già lo stava divorando.”
È un romanzo molto breve che, però, riesce a raccontare al meglio la storia d’amore fra due giovani che si sentono da subito legati, due anime affini spaventate dall’idea di perdersi dopo essersi trovati.
Lo stile di scrittura è molto semplice e piano. Niente di eclatante, mai un guizzo, nemmeno nelle parti della storia in cui avrei preferito una prosa più poetica e più carica di enfasi. Nel complesso, non posso che definirla una storia piacevole da leggere, capace anche di offrire spunti di riflessione. Un libro che ci fa riflettere, in particolare, su quanto, ancora al giorno d’oggi, l’omosessualità sia un limite alla vita e alla carriera delle persone in alcuni ambienti, specialmente nei paesi più arretrati del globo.
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