A 14 anni William Thompson ha un ridicolo taglio di capelli, l’apparecchio ai denti, gli occhiali, la reputazione da nerd e le idee confuse riguardo alla propria sessualità. È in quell’anno che incontra per la prima volta Edward Sherwood, un nuovo amico di suo fratello, e la sua confusione sessuale sembra dipanarsi di colpo: potrebbe decisamente essere gay.
A quasi 18 anni William non ha più l’apparecchio per i denti, ma indossa ancora gli occhiali e continua ad essere un nerd con pochi amici e una cotta imbarazzante e del tutto fuori luogo per il migliore amico di suo fratello. Amare Ed è facile come respirare ma fin troppo doloroso; Edward è fuori dalla sua portata e non solo perché è etero fino al midollo, ma anche perché è più grande e più in gamba di lui, così William decide di dimenticarlo, partecipare alle feste, cercarsi un ragazzo… Certo non si sarebbe mai aspettato le crisi di gelosia in piena regola di Edward che forse, sotto sotto, non è poi così etero. Ma frequentare un ragazzo che si rifiuta di uscire dall’armadio non è facile e spesso le delusioni sono più grandi dei traguardi raggiunti, ecco allora che un volo per un’università dall’altra parte del mondo sembra la soluzione ideale per tagliare i ponti con l’unico ragazzo che probabilmente non potrà mai avere sul serio.
A 25 anni William può dire di aver chiuso con il passato: ha una deliziosa figlioletta che sta crescendo da solo in modo encomiabile, ha appena ottenuto un fantastico lavoro come biologo marino nell’illustre acquario della sua città, e non ha motivo di preoccuparsi che qualcuno ricompaia nella sua vita, soprattutto dopo sette anni trascorsi senza contatti. Ecco perché quasi gli prende un colpo quando, il primo giorno di scuola di sua figlia, scopre che il suo nuovo maestro è un certo Edward Sherwood…
Il succo del libro sta tutto nel titolo. È una storia che dimostra che l’anima gemella esiste, che anche se due cuori si perdono di vista per anni, quando si ritrovano, non c’è avversità che li tenga lontani.
La trama è bella, intensa e coinvolgente, soprattutto perché uno dei due si considera etero, salvo poi iniziare a vacillare quando l’altro gli punta costantemente gli occhi addosso, pensando di non essere notato. Ma Edward lo nota eccome e i suoi sentimenti crescono lentamente, mentre quelli di William sono chiari fin da subito.
È una storia slow burn e forse sta proprio qui la grossa pecca, perché la scrittura risulta lenta e ripetitiva. L’autrice gira intorno allo stesso problema per parecchie pagine, facendo risultare Edward, almeno ai miei occhi, incoerente e capriccioso, quando cioè, difende a spada tratta il “marmocchio” da tutto e da tutti, salvo poi scansarlo, quando questi gli si avvicina troppo. Ho trovato un po’ forzato anche il motivo per cui tra i due c’è la rottura: per tutte le pagine precedenti al “fattaccio” Edward è al limite del diabete per la dolcezza e le parole che rivolge al suo innamorato, ma basta un commento poco gentile da parte della cerchia dei suoi amici, per mandare all’aria tutto quell’amore che lui professava di provare. Allo stesso modo ho trovato molto interessante invece, la tenacia e la determinazione proprio di Edward per riconquistare William in un corteggiamento serrato e delicato.
Non ho apprezzato la figura della madre di William, astiosa e indulgente verso quest’ultimo per una colpa non sua. Come ago della bilancia, invece, mi è piaciuto il padre e quel suo modo di rientrare nella vita del figlio in punta di piedi. Esilaranti le chat con gli amici, come bellissimo il rapporto che si portano dietro fino alla fine, in un legame vero e profondo.
È comunque sinonimo di una scrittura che ha saputo caratterizzare bene i personaggi che usa per la narrazione del libro, narrazione che avviene come un racconto in terza persona dal solo pov di William. Quindi, tutto sommato è un libro piacevole, che però dura solo per il tempo della lettura.
Alla prossima!
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