A ventiquattro anni, avevo già vissuto mille vite diverse.
Ero una figlia.
Un’orfana.
Una figlia adottiva.
Una sorella.
Ero qualcuno per chiunque, eppure non sapevo riconoscermi. Passavo il tempo ad aiutare e
sostenere tutti gli altri, mentre io stavo lentamente affondando.
Fino a quando non ho incontrato lei.
La prima volta che l’ho vista, sono rimasta affascinata da questa misteriosa sconosciuta.
Quando l’ho incontrata per la seconda volta, mi è stata presentata come la madre della mia migliore
amica.
Eravamo così diverse per vita ed esperienza, improbabili in ogni possibile senso.
Tutto, tra noi, era inaspettato. La nostra attrazione reciproca, i segreti che condividevo e i
frammenti di lei che avrei tanto voluto rimettere insieme.
Ci siamo spezzate.
Siamo guarite.
Abbiamo amato.
Disperatamente.
Ma non sapevo come amarla senza perdere me stessa, e se lei lo avesse scoperto, sapevo che
non me lo avrebbe permesso.
Hi readers Sale e Pepe,
oggi vi parlo del libro “Improbabile” terzo volume della serie The Unlucky Ones di Marley Valentine.
Non è il mio primo FF, ne avevo letti altri in passato, con risultati più o meno positivi, non perché erano FF ma per via della storia che non mi aveva particolarmente conquistato.
Pur reduce da queste esperienze altalenanti, ho scelto di leggere Improbabile proprio perchè alla Valentine non so dire di no.
Purtroppo però, la prima cosa che mi viene da dire è che non ho trovato al 100% la Valentine che mi aspettavo e non ho apprezzato la storia come alcuni suoi libri che ho letto in precedenza, seppur con una differenza minima.
Ho pensato che ci fosse qualcosa che mancava per arrivare ad avere quella forza a livello di descrizione dei sentimenti che invece in altri suoi libri ho ritrovato, tipo in Senza di te.
Per togliermi ogni dubbio, visto che Senza di te l’avevo letto da un pò, ho deciso anche di recuperare i primi due volumi della serie di cui fa parte.
Non sono arrivata a finire il secondo, ma comunque mi sono piaciuti entrambi un pizzico di più di questo. Quindi, probabilmente, qualcosa nella storia di Clem e Zara di diverso, per me, c’è.
Rimane comunque un libro assolutamente dolcissimo e intenso che consiglio assolutamente.
«E perché hai scelto di dirlo a me?» Lei arrossisce e per un attimo distoglie lo sguardo, prima di riportare gli occhi nei miei. «Non voglio essere la stessa persona che sono con tutti gli altri, quando sono con te.»
Clem e Zara sono due personaggi ben caratterizzati, che anche se già maturi in partenza, proprio per il loro doloroso vissuto, durante tutto il libro subiscono un’ulteriore trasformazione e maturazione. La loro è una storia particolare con tematiche molto importanti, difficili da trattare. Insieme però riescono a rinascere e superare gli ostacoli, vincendo paure e tormenti interiori.
L’autrice è stata molto brava a farlo riuscendo a non cadere nei cliché, ma allo stesso tempo raccontando, in maniera molto nitida e particolareggiata, una storia, anzi due storie dolorose.
Voglio dare e anche prendere. Voglio desiderare e anche essere desiderata. Sentirmi sensuale e anche al sicuro.
Una delle note negative (per miei gusti) che probabilmente ha giocato un ruolo importante nel mio giudizio finale è una seconda metà del libro piuttosto “mielosa”, non sono una grande amante dei “ti amo” e “per sempre” ripetuti a oltranza, credo perdano significato, preferisco i gesti e le azioni e, anche in quel caso, non devono essere da coma glicemico.
Odio e amo al tempo stesso quel nome, e di solito preferisco farmi chiamare Clem, ma stasera non mi sento affatto Clem. Mi sento una versione di me stessa che non credevo neanche esistesse. Spontanea. Leggera. Libera.
Comunque la Valentine con questo libro (con tutta la serie in realtà) si conferma una delle autrici più abili che io abbia letto nel descrivere le emozioni umane e i dolori che la vita può portare. Riesce a creare personaggi tormentati ma realistici, non eccessivi, stereotipati o caricaturali. Ha sempre questo modo diretto e senza fronzoli di descrivere, che ti permette di entrare in sintonia con i protagonisti e di riuscire a empatizzare con loro, senza, però, dare troppo spazio al loro rimuginare, ma concentrandosi molto sulle azioni e sul percorso.
«Mi sono trovata, grazie a te.» La bacio. Con delicatezza. «La mia vita è così meravigliosa, adesso che ci sei tu.»
Insomma, pur non essendo un libro che non inserirei tra le mie riletture, l’ho apprezzato e insieme agli altri volumi della serie lo reputo una lettura da non perdere!
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