Recensione in anteprima “La soglia dell’estate” di Daniela Barisone e Juls SK Vernet

 

L’Agenzia non esiste.

Ma non per Tommaso, che è nato nell’Archivio della misteriosa struttura in cui lavora anche il suo eroe, il Piratissimo, un Agente che combatte contro gli eventi soprannaturali che coinvolgono spesso Milano.

Vuole diventare come lui, invece è solo un ragazzino di sedici anni neurodivergente che non solo deve andare a scuola, ma è vessato dal suo personale bullo. Bullo il quale crede che l’Agenzia sia una bugia e che Tommaso non faccia altro che sparare sciocchezze.

Giulio non ha mai avuto una vita facile. Ripetente e con un padre a cui deve nascondere il proprio essere, sfoga la propria rabbia su Tommaso e i suoi amici.

Ma spesso basta un atto di gentilezza – o un’avventura cosmica ai limiti del paranormale in Motel ai confini del tempo e dello spazio – per trovare il bandolo del groviglio delle emozioni che abbiamo nel cuore.

Ding. Ding. Ding. Diiiiing. Diiiiing. Diiiiing. Ding. Ding. Ding.

 

Hi readers Sale e Pepe,

Oggi vi parlo del libro “La soglia dell’estate” di Daniela Barisone e Juls S.K. Vernet.

Con questo libro torno piacevolmente nel mondo fantascientifico creato da Daniela Barisone e Juls SK Vernet.

Per chi non lo sapesse, la serie Soglie è un urban fantascientifico stile men in black, ma ambientato in Italia.

I volumi precedenti sono stati pubblicati nel corso di anni e sono collegati in varie città italiane: Milano, Napoli, Venezia.

Stavolta, però, i protagonisti non sono i “soliti” Agenti dell’agenzia, ma due ragazzi/adolescenti strettamente collegati a essa. In particolare Tommaso è figlio di due agenti dell’Agenzia. Il giovane sedicenne è cresciuto tra i corridoi dell’Agenzia e sogna di diventarne presto parte.

Tommaso Pozzi era nato tra lo scaffale 16F e lo scaffale 17F sedici anni prima ed essendo pertanto a tutti gli effetti un figlio dell’Agenzia

L’altro protagonista è Giulio. Che dire di lui? Se lo definissi semplicemente come il bullo che tormenta Tommaso minimizzerei questo dolcissimo personaggio che merita molto di più.

Perché sì, inizialmente è il bullo che picchia Tommaso e i suoi altri amici sfigati, ma ben presto si rivela anch’egli una vittima e non solo.

di tutte le persone che potevano attrarlo, a Tommaso piaceva l’unico che non avrebbe dovuto nemmeno considerare. Maledetto Giulio.”

I bully romance sono sempre un po’ complicati da scrivere, in primis perché deve essere credibile la redenzione del bullo e non deve essere tutto superficiale e in secondo luogo perché creare poi una relazione credibile tra due personaggi con un passato così negativo non è semplice.

In questo, le autrici sono state molto brave, il percorso di Giulio da bullo a vittima a eroe è verosimile e ben descritto. Non solo, ho apprezzato parecchio anche il contorno legato a questo viaggio che fa, sia le sue parole che le sue scelte. Mi è piaciuta anche la costruzione della relazione, veloce, impulsiva, dettata più dall’istinto che dalla ragione, esattamente come sono le cotte adolescenziali.

Se poi, tra un atto di coraggio o stupidità (a seconda dei punti di vista), i ragazzi affrontassero lucertole giganti, demoni reclusi e qualche avventura fantascientifica?

Direi che il mix perfetto c’è!

Ho trovato coinvolgente anche la parte fantascienza, mi è piaciuto rivedere in azione Il Piratissimo e non solo.
A dire il vero ho trovato che anche Tommaso, Giulio e la loro gang di amici (queer) fosse sicuramente sul pezzo.

A proposito di amici e famiglia, una menzione speciale va proprio a loro. Gli amici, non solo una grande rete di supporto per Tommaso e poi anche per Giulio, ma veri partecipi. La famiglia poi, di sangue e non, protagonista di momenti molto divertenti ma allo stesso tempo di spessore ad esclusione, ovviamente di un certo padre stupido e ignorante di cui avremmo fatto a meno, ma che ben rappresentava il male e la cattiveria da sconfiggere.

Insomma, se amate la fantascienza, gli young adult e i bully romance secondo me questo libro fa per voi!

 

Dani

 

 

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