Recensione in anteprima “Un gemello da guarire” – I Silver Fox di Forestville #3 di Nora Phoenix

Tutti pensano di conoscermi. Ma che diavolo, non lo so più nemmeno io chi sono.

Eravamo in cima al mondo. Tomás e Tiago Banner, i gemelli più famosi dell’universo. Gli uomini più sexy. Tutta la mia identità era radicata nel ruolo di fratello maggiore, nel prendermi cura del mio gemello, nell’essere un modello.

Solo che poi Tiago si è innamorato e mi ha lasciato da solo. E ora sono perso, mi sento alla deriva, senza un’àncora. Ferito.

Per continuare a restargli vicino ho deciso di rimanere a Forestville, la piccola città in cui siamo cresciuti. Qui ho degli amici, vecchi e nuovi. Come Fir, l’adorabile roscetto che aveva una cotta per me ai tempi del liceo. È così che reinstauriamo un legame, solo che poi mi ritrovo a condividere con lui cose che non ho mai detto a nessun altro.

E quando la nostra amicizia appena nata diventa qualcosa di più resto scioccato. Fir non è un tipo da avventura occasionale, mentre io non conosco altro.

E poi le nostre vite non potrebbero essere più diverse. Io sono una celebrità, un eterno scapolo che si è sempre dato da fare. Fir invece è il medico della città nonché un padre single ancora in lutto per il suo defunto marito. Ha bisogno di più di quanto io possa dargli.

E alla fine mi ritrovo con una scelta da fare. Posso diventare l’uomo che merita?

Non ho mai desiderato niente di più.

Un gemello da guarire è il terzo libro della serie “I silver fox di Forestville”, una serie di romanzi MM contemporanei ambientati in una modesta cittadina. Conosceremo dei sensuali silver fox e gli uomini che si innamorano di loro. Ogni libro può essere letto come standalone.

Hi readers Sale e Pepe,
Oggi parliamo del terzo libro della serie “I silver fox di Forestville” di Nora Phoenix.

 

Dopo Tiago, tocca ora al suo gemello più libertino, Tomás, trovare l’amore e lo fa con un’altro “ragazzo” della comitiva, ovvero il dolcissimo Fir.

Per Fir, essere l’unico medico in una piccola città è già un compito abbastanza stressante, ma un lavoro del genere svolto da un padre single e vedovo con due adolescenti diventa quasi impossibile per la vita sociale.

“L’unica cosa che potevo dire era che le acque erano diventate più calme, le onde meno intimidatorie di quanto non fossero state in precedenza. Ma erano sempre lì, come un ronzio costante in un angolino del mio cervello.”

Per Tomás, invece, che potrebbe avere chiunque, la scelta di Fir è ancora più importante perché gli permette di rimanere e di trovare quello che vuole: la serenità.
Infatti, dopo tanti anni di carriera, sta iniziando a chiedersi se sacrifici e solitudine auto-imposta ne valgano ancora la pena.

“York aveva detto che l’ego di Tomás poteva sopportare un rifiuto, ma io non ne ero tanto sicuro. Forse era più vulnerabile di quanto avessi mai pensato.”

Ecco perché, al momento in cui i due si incontrano, fare un accordo di reciproca soddisfazione diventa quasi spontaneo, un modo per ottenere qualcosa che entrambi, in maniera diversa, non hanno più: sfogo, compagnia… amore.

«Voglio… voglio che mi scopi, Tomás. Forte.» «Devo scoparti come se facessi sul serio?» Sorrise. «Come se non avessi paura di spezzarmi.» «Fino a farti sprofondare nel materasso.» «Esattamente.» «Perché puoi farcela.» «Perché posso gestire qualsiasi cosa tu mi darai.» E con quella dichiarazione, con i nostri bisogni e con i nostri desideri messi ormai a nudo, barcollammo sul bordo di qualcosa che aveva il potenziale per essere indimenticabile.

 

Ora, per quanto Fir e Tomás siano una coppia con un grande potenziale, devo dire che lo sviluppo della loro storia non ha conquistato al 100% il mio cuore.
L’ho trovata molto incentrata su loro come singoli, sul loro percorso di “rinascita” e poco sulla coppia.
Non è un male in senso stretto, perché è giusto che i personaggi maturino e crescano come singoli, che riflettano tanto su se stessi prima che sulla nuova relazione, ma mi piace che abbiano anche un confronto tra loro.
Purtroppo, mi è sembrato che Fir e Tomàs parlassero poco di cose importanti tra loro o che lo facessero con troppa leggerezza.

Insomma, mi sono sembrati molto sensuali, amorevoli e sensibili ma non mi hanno coinvolta come mi aspettavo.
Pensavo, forse, anche per il passato e per i loro bagagli personali, di trovare qualcosa di più accattivante.
Magari questa storia è sottotono e più pacata anche per via del passato, e in particolare quello di Fir? Non so!

Nel complesso, non è una lettura che reputo insignificante o noiosa, però manca di quel quid in più, peccato.

Ps. L’autrice ha deciso di tradurre anche una scena bonus che ho avuto il piacere di leggere e che, secondo me, ha dato il giusto finale alle storia dei gemelli, Tiago e Tomàs.

 

Tivvy

 

 

 

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