L’amore è più di quel che vedono gli occhi. Will, pur essendo cieco dalla nascita, decide di frequentare un liceo pubblico, vincendo i timori della madre iperprotettiva. Inizia così un’esilarante tragicommedia: in mensa si siede sulle gambe di un compagno, una ragazza ha una crisi di nervi convinta che lui la stia fissando… Per riparare, Will si offrirà di aiutarla a scrivere un articolo su una mostra di Van Gogh: impresa difficilissima, perché a Will mancano totalmente il concetto di prospettiva, di colore, e Cecil deve spiegargli ciò che vede evitando qualsiasi metafora visiva. Quando a Will viene offerta la possibilità di affrontare un’operazione sperimentale che potrebbe ridargli la vista, il padre, medico, cerca di dissuaderlo perché i casi di successo sono rarissimi e le ricadute psicologiche spesso pesantissime. Ma Will decide di rischiare e le conseguenze, seppur inaspettate e difficili da superare, gli rivoluzioneranno meravigliosamente la vita.
Quello scritto da Josh Sundquist è un libro particolare, che racconta in modo semplice ed estremamente efficace la complessa quotidianità di un adolescente cieco.
Will, da sempre immerso in un mondo di non vedenti, decide di uscire dalla bolla in cui la madre (comprensibilmente) apprensiva ha cercato di proteggerlo e frequentare un liceo pubblico. Ha inizio così un percorso di crescita che coinvolge tutti i personaggi del libro e il lettore stesso che, tra situazioni tragicomiche e scene più suggestive e poetiche, non può restare indifferente.
L’autenticità con cui l’autore riporta le piccole cose che siamo abituati a vedere in un certo modo con le percezioni di un non vedente è stupefacente. Leggendo, ho scoperto davvero una prospettiva nuova, ma non l’ho mai presa come una lezione, sembra davvero di passare una giornata nella mente di Will e sperimentare le sue sensazioni.
L’autoironia del protagonista caratterizza la narrazione e rende leggera una storia molto intensa che parla di cambiamenti, crescita, amicizia, scoperta e molto altro, finché Will non viene messo davanti a una scelta che cambierà la sua vita, ma se in positivo o negativo è impossibile da prevedere.
I rischi sono altissimi e i pareri al riguardo contrastanti ma, se dovesse avere successo, Will otterrebbe qualcosa che non avrebbe mai pensato di poter avere.
Sembra che gli stiano offrendo la ricetta per realizzare il suo sogno, ma è davvero quella la cosa che lo renderebbe più felice?
Accanto a quello che si impara con Will, anche gli altri personaggi danno un bellissimo esempio. C’è chi accoglie la differenza e chi è diffidente, chi professa di non considerare la diversità un problema ma poi dimostra di non saper essere inclusivo, perché è abituato solo al suo punto di vista e non sa cambiare obiettivo.
Non voglio scendere nei dettagli perché non renderei giustizia a un libro che va vissuto, non semplicemente letto.
È stata una meravigliosa scoperta, ve lo consiglio assolutamente.
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