Quello che gli manca è la disciplina.
Lincoln Hudson è appena stato assunto per il lavoro più facile del mondo: fare da babysitter al figlio viziato di un senatore conservatore, tenerlo fuori dai guai e beccarsi uno stipendio stellare. Uno stipendio di cui ha disperatamente bisogno. Il padre di Wyatt afferma che con lui ci vuole mano ferma e disciplina. A Linc è bastato uno sguardo per concordare: a Wyatt serve disciplina.
Essere il figlio segretamente gay di un senatore fissato con i valori tradizionali ha reso Wyatt Edgeworth irrequieto, e gli ha donato una passione eccessiva per le feste che potrebbe costare a lui otto mesi di vita e a suo padre la rielezione. Così ora ha un babysitter. Un babysitter molto sexy.
Quando Wyatt, ubriaco, dice a Linc che lui sarebbe un ottimo Daddy, i due trovano un accordo. Wyatt avrà un Daddy e Linc uno stipendio, poi ognuno andrà per la sua strada. Ma perché questo funzioni è indispensabile essere discreti; cosa forse impossibile, con un reporter sempre alle calcagna di Wyatt.
Mettersi assieme non è mai stata un’opzione, ma col passare dei giorni i loro sentimenti continuano a crescere. Saranno disposti a rischiare tutto per quello che dovrebbe essere solo un innocuo flirt?
Intoxicating è il primo libro della serie Elite Protection Services e contiene age-gap, Daddy kink ed elementi BDSM, con un lieto fine autoconclusivo.
Trigger warning: Questo libro contiene riferimenti a tentativi di suicidio, autolesionismo e ad abusi sessuali e traumi.
Hi readers Sale e Pepe,
Oggi parliamo del libro “Intoxicating: Edizione italiana”, primo volume della serie Elite Protection Services, di Onley James.
“Suo padre non lo avrebbe mai lasciato in pace. Non gli avrebbe mai permesso di essere se stesso, né gli avrebbe concesso di riempire quel vuoto enorme che aveva dentro. A che scopo? Spense i fanali e si lasciò avvolgere dall’oscurità finché i lampioni non si trasformarono in stelle cadenti e i catarifrangenti in scintille elettriche, e le persone solo in energia. Lui stesso era solo energia e atomi, e se avesse mollato il volante tutto sarebbe finito. Basta dolore. Basta sofferenza. Basta frustrazione. Delusione. Basta Wyatt. Avrebbe fatto un favore al mondo se…”
Ora, secondo voi, letto questo piccolo estratto qui sopra, quanto è stata una mazzata sui denti e un pugno allo stomaco questa lettura se questo è solo l’inizio?
Eh sì, non proprio una lettura tutta rose e fiori, però devo dire che mi ha comunque stupido, perché sì, è un libro pieno di sofferenza, ma l’autrice ha avuto la capacità di rendere tutto abbastanza “leggero”, omettendo descrizioni troppo dettagliate e dosando i dettagli per lasciare al lettore/lettrice il compito di immaginare le parti più crude.
È un libro in cui c’è un mix molto particolare di cose, primo tra tutti, ma non più importante, il Daddy Kink.
A differenza di quello che mi aspettavo, questo kink è presente ma non preponderante, il sesso non la fa da padrone sull’intera storia, ma lega i due protagonisti e le vicende che li riguardano. La tensione sessuale è sempre presente e culmina in scene ben descritte, che, pur rimanendo nel range del bdsm, sono anche molto dolci per via della componente emotiva.
Ho letto scene, in questa dinamica, decisamente più spinte ed estreme, per cui ritengo che sia leggibilissimo, anche da chi non ha una particolare familiarità con quest’ultima.
Un altro elemento presente, come dicevo, è quello del dolore. Questa emozione, infatti, in maniera più o meno frequente e forte, è compagna di entrambi i protagonisti.
Wyatt ha un passato pieno di abusi, verbali e fisici, sia da parte della famiglia che da parte dei centri di conversione dove il padre l’ha spedito per guarire la sua omosessualità. È fragile e tutto quello che cerca è qualcuno che si prenda cura di lui e lo accetti per quel che è, così come nessuno ha mai fatto prima.
Per Linc, invece, il dolore viene dalla guerra e da una famiglia disfunzionale, i suoi anni come militare l’hanno reso più duro, ma hanno anche aumentato a dismisura il suo complesso dell’eroe, la voglia di combattere ingiustizie e cattiveria. Un insieme di emozioni che anche in camera da letto lo spinge a voler comandare il suo ragazzo, senza però lasciarsi mai andare ai sentimenti. Trovare in Wyatt un perfetto compagno di letto, così reattivo e pronto per i suoi ordini, la sua disciplina e il suo affetto, sarà qualcosa di inaspettato e, allo tempo stesso, l’unica cosa di cui non sapeva di aver bisogno per guarire dagli orrori della guerra.
“Wyatt non si mosse e non cercò di allontanarsi. Rimase rigido tra le sue braccia, in attesa che lui gli desse un ordine. Avrebbe fatto qualsiasi cosa gli avesse chiesto, anche se non sapeva spiegare come facesse a esserne certo. Wyatt era suo. Avrebbe potuto baciarlo, scoparselo, proteggerlo e disciplinarlo.”
Quella che inizia come un’avventura rischiosa, perché tra il rapporto di lavoro che li lega (guardia del corpo/protetto), la considerevole differenza d’età e l’instabilità emotiva di entrambi, non si può di certo considerare una “semplice” botta e via, diviene presto una relazione passionale, intensa e reale al 100%.
“Quel ragazzino disperato, con la sua vita incasinata e la sua famiglia del cazzo, costantemente sull’orlo del panico, era riuscito a farsi strada nella sua testa e stabilircisi, e ora non si trattava più solo di un lavoro o solo di sesso…”
Oltre a un’evoluzione nella relazione, il libro ci mostra anche come, tramite l’amore, entrambi i protagonisti cambino, maturino e prendano coscienza di sé.
Per Wyatt questo cambiamento è in “stile interruttore”, non piccoli passi, ma una radicale trasformazione dopo un evento traumatico, mentre per Linc avviene man mano che conosce Wyatt.
Insomma, una lettura ben bilanciata, che mi ha catturata e tenuta incollata alla pagine, forse un po’ veloce in alcuni punti, soprattutto sul finale e all’inizio, ma la parte centrale (circa 80%del libro) è ben strutturata e sono pienamente soddisfatta da questa storia.
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