La Love4Every1 è un’agenzia per cuori diversamente solitari, che sfrutta l’intelligenza artificiale allo scopo di creare match senza margine d’errore. La scontrosa Amelia Mordini e il convalescente Tommaso vengono ricattati, rispettivamente dalla migliore amica di lei e dalla famiglia di lui, per entrare nel programma naziamoroso dell’agenzia. Lei è una designer di sex toy, intollerante a tre quarti della popolazione. Lui, a causa di un incidente motociclistico, è parzialmente grattugiato e impotente. Obiettivo finale? Farli innamorare in soli otto giorni.
Divorato in un paio di giorni e terminato in una notte insonne coi grilli in concerto; personaggi vividi che ti entrano nel cuore e di cui già sento la mancanza…
Quando ho prenotato la copia recensione di questo romanzo ignoravo chi fosse l’autrice.
Il lavoro di marketing fatto per pubblicizzarne l’uscita mi aveva spinto a dire: devo leggerlo!
Non riuscendo poi a trovare fra gli utenti Ig il profilo di Giulia, ho chiesto alla Words di illuminarmi su quale fosse quello dell’autrice.
Il mio stupore nell’apprendere che si trattasse di colei che si cela sotto lo pseudonimo di “Grrr Power” ve lo lascio solo immaginare.
“Oddio quella pazza!” mi sono detta, “ma io la adoro!”
Poi però sono rinsavita, rendendomi conto che, se solo i suoi video mi mandavano fuori di testa, non riuscivo nemmeno a immaginare cosa avrei trovato scritto…
E così è stato: dopo un’introduzione decisamente originale (vi lascio tutta la sorpresa), mi sono subito trovata coinvolta nello scambio di opinioni (leggi: ricatto) fra Amelia e Matilde, che mette le basi a tutta la storia. Le schermaglie verbali fra queste due amiche sono state così affilate che un lanciatore di coltelli sembra, al confronto, un bimbo che scaglia a terra i suoi pupazzi.
L’ultimatum per la sopravvivenza di quel rapporto decennale è presto detto:
“Se vuoi che restiamo amiche, vieni al mio matrimonio con un uomo.”
Fosse facile per Amelia, colei che:
“sono sposata col mio lavoro. E ci amiamo un sacco”
e che gli ultimi uomini coi quali è uscita le avrebbero sparato a vista… ma la soluzione è nelle mani della sposa: la Love4Every1, agenzia per cuori diversamente solitari che si avvale dell’intelligenza artificiale per creare abbinamenti perfetti.
E per amore di quell’unica amica, Amelia cede e viene abbinata al suo coach virtuale che verrà chiamato Jennifer (Nazifer per gli amici)
“Jennifer la conosceva da meno di mezz’ora e meglio di chiunque altro. Roba da portare lei al matrimonio, se non fosse stata un computer.”
Tommaso lavora nell’agenzia di pompe funebri di famiglia insieme al fratello Carlo. Un brutto incidente in moto ha lasciato parecchi danni su corpo e psiche, la sua dedizione al lavoro si manifesta nella cura maniacale che ha nel preparare i suoi “clienti” rendendoli al meglio possibile nonostante la “condizione”; in fissa con l’armocromia, lotta contro gli abiti non in palette scelti dai parenti per i cari estinti. Anche lui si lascia ricattare emotivamente dalla famiglia e si rivolge alla Love4every1 per spezzare la sua “singletudine”.
Lui e Amelia si trovano subito in sintonia, si piacciono anche!
“sembra un agglomerato di soffice barba tricolore, altruismo e dolcezza”
“era una bella ragazza, profumava di borotalco […] una mano liscia e un bel sorriso cordiale”
Ma, indispettiti dalla situazione in cui si sono trovati, partono al contrattacco.
Un patto, la finzione per ingannare agenzia e i committenti, una frequentazione inaspettatamente piacevole, la capitolazione inattesa, da qui il PANICO!
Amelia e Tommaso hanno i loro fantasmi, traumi, menomazioni fisiche e mentali, non pensano di poter realmente interessare l’altro; lo struggimento di questi due cuori che non volevano più amare, e ci si sono trovati immersi, ci causa attesa, palpitazione, tenerezza.
Narrazione in terza persona, irriverente, acuta, dialoghi taglienti ed esilaranti: esattamente quello che ci si può aspettare da un’autrice come Giulia.
Ho avuto bisogno di tutta la concentrazione possibile perché questo non è un romanzo da leggere en passant: ogni passaggio è dovuto, ogni considerazione va analizzata e assaporata e il tutto crea un’esplosione di umorismo nero che è una vera delizia.
Ma poi si va oltre lo scherzo, la battuta e la risata: si scandagliano le insicurezze, si sprofonda nell’autocommiserazione ed, esattamente come per i protagonisti, non si riesce a vedere una via d’uscita: l’infelicità pare essere l’unica soluzione in questa grama vita.
L’ho amato oh sì! Mi ha divertito? Rispondo come Nazifer: “rido, rido, rido!”
Ve lo consiglio? Assolutamente sì! Ma se siete bacchettoni potreste storcere un po’ il naso, e se non lo siete… cosa state ancora aspettando?
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