Il racconto s’intitola “Io sono Alice”, di genere fantasy.
Parla della famosa eroina del romanzo di Lewis Carroll, ma in una veste nuova in quanto grazie ad un incantesimo, Alice diventa reale e si ritrova a vivere due vite, tra fantasia e realtà.
Carroll si sente molto solo e grazie ad un incantesimo riesce a portare in vita Alice.
Da quel momento Alice è una bambina in carne ed ossa ma Carroll non può tenerla con se. Decide di affidarla ad una coppia di coniugi che non ha avuto la possibilità di avere figli.
All’età di sette anni cade nella tana del coniglio e rimane a Wonderland finché alla morte di Carroll, Wonderland rischia di scomparire per sempre.
Alice dovrà risalire dal sottosuolo per trovare la dimora di Carroll e scoprire come salvare Wonderland dalla completa distruzione.
Ad aiutarla non ci saranno solo i personaggi che già conosciamo come Il cappellaio Matto o la Regina di Cuori.
Ci saranno anche personaggi che fanno parte del mondo reale.
Ben presto Alice scoprirà che è l’unica in grado di salvare Wonderland ma sta a lei decidere se in fin dei conti vuol far parte del mondo reale o del mondo dei matti.
Devo ammettere di aver scelto di leggere questo racconto poiché sono una grandissima appassionata di “Alice nel Paese delle Meraviglie”.
Il racconto è molto piacevole, lo stile di scrittura scorrevole e leggero.
L’autrice ha cercato di raccontare una nuova avventura della piccola Alice e, devo ammettere, che ci è riuscita.
Nonostante si tratti di poche pagine, riesce a raccontare qualcosa di diverso e un po’ matto, come d’altronde deve essere tutto ciò che circonda lo “strambo” mondo di Wonderland.
Si tratta di una lettura rapida e tutt’altro che pretenziosa, che riesce però, in quel breve tempo, a regalare un briciolo di spensieratezza e allegria che di certo non può far male a nessuno.
Unica nota dolente, alcuni piccoli errori grammaticali, che però sono facilmente correggibili.
Su Alice e su Wonderland ne sono state raccontate tante, e tante altre ne verranno raccontate, ma secondo il mio parere non saranno mai abbastanza
Recensione:
Editing:
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