Jonah Taylor ha due passioni: la matematica e Jake Jones.
All’ultimo anno a Oxford, Jonah vive per i numeri e non si perde una sola partita della squadra di calcio universitaria. Non perché sia un tifoso. Prendersi una cotta colossale per quell’attaccante non era nei suoi piani, ma è stato inevitabile. Sognare a occhi aperti non ha mai fatto male a nessuno, nonostante sia consapevole che non avrà mai alcuna possibilità con lui. Da perfetto romantico crede che ci sia qualcuno lì fuori per lui, pronto a tendergli la mano nei momenti bui e lo aiuti a trovare la felicità che anela disperatamente.
Jake Jones potrebbe avere un futuro nell’azienda di famiglia o come giocatore professionista in un’importante squadra di calcio. Peccato che il suo sogno sia da sempre insegnare matematica ai bambini. Per questo non può permettersi di fallire quell’esame così importante per la sua carriera accademica. Spinto dal suo professore a chiedere aiuto al suo miglior studente, si ritrova davanti quel ragazzo di cui ha segretamente una cotta e del quale non conosce nemmeno il nome. L’ha notato a ogni partita, lì in tribuna, con lo sguardo fisso su di lui. Gli è sempre sembrato irraggiungibile, ma ora ha la possibilità di conoscerlo e di trascorrere del tempo con lui.
Per entrambi quella vicinanza non è semplice.
Jonah si sente sempre più attratto da Jake che continua a lanciargli messaggi contrastanti. Jake, dal canto suo, ci sta andando con i piedi di piombo per non farlo scappare, ottenendo quasi l’effetto opposto.
La presenza di Jake al suo fianco lo aiuta però a essere più forte nei momenti in cui sta per crollare, finendo per credere che sia proprio lui la medicina di cui ha bisogno per guarire la sua mente incasinata.
E per donargli la felicità e l’amore di cui ha un disperato bisogno.
Un romance m/m schifosamente dolce.
Jonah è un ragazzo molto insicuro che ha subìto un grave trauma in passato che lo porta a soffrire di attacchi di panico quando personaggi con spiccata mancanza di intelligenza lo bullizzano perché gay e non solo. Innamorato perso di Jake, non si perde nessuna delle sue partite di calcio, nonostante non gliene possa fregare di meno di questo sport.
Jake è un ragazzo molto intelligente con un sogno nel cassetto, che non è proseguire a giocare a calcio, sport in cui, comunque, è decisamente bravo. Dal di fuori nessuno direbbe, ma è attratto dagli uomini, uno in particolare, che non di perde una sua partita… peccato non sappia come si chiami.
Per sua fortuna – se così vogliamo chiamarla – avrà modo di scoprire il suo nome grazie al professore di matematica, con cui non ha affatto affinità, quando questi gli consiglia di farsi aiutare da un tutor, un genio della materia. Sì, esatto, proprio Jonah.
Sarà divertente e dolcissimo allo stesso tempo vedere i due interagire o, meglio, vedere interagire Jonah, cercando di non diventare un peperone ogni volta che Jake gli parla o si avvicina.
Posso capire la confusione nella testa del giovane genio a causa dei segnali contrastanti inviati da Jake. Quest’ultimo non è dichiarato come lo è Jonah e il vedere il ragazzo sì e no parlargli tanto è timido e impacciato, fa sì che Jake aspetti che Jonah faccia il primo passo. Jonah, però, proprio per il suo modo di essere e per i segnali contrastanti di cui sopra, aspetta che sia Jake a fare il primo passo e prima che accada qualunque cosa tra i due dobbiamo attendere e attendere e sperare che qualcuno faccia qualcosa, qualunque cosa.
Mi è piaciuto il supporto degli amici di entrambi, il loro esserci sempre e comunque nello spronarli nella vita o anche solo nell’essere la persona che li fa stare bene.
Brian e Holly sono stati fantastici ma anche Mark non scherza!
Ho amato alla follia l’incontro con i genitori di entrambi. Chi per un modo, chi per un altro, hanno fatto sì che questo romanzo fosse la bellezza che è.
L’autrice è stata molto brava a portarci con lei tra le pagine del libro, la lettura è scorrevole come non mai e la storia mi è piaciuta molto. Mi serviva un romanzo così schifosamente dolce da alternare alle mie ultime letture.
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