Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l’eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l’arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto – secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte – è per lei quasi un sollievo. Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.
DA NON LEGGERE SE NON SI è TERMINATA LA LETTURA DEL PRIMO VOLUME.
Questo secondo volume della serie si annovera tra i miei fantasy preferiti, se non il mio preferito in assoluto.
Sono stata spronata a leggerlo, dopo la mezza delusione del primo, che, nonostante sia sempre ben scritto, mi aveva fatto odiare il protagonista maschile. Per fortuna ho ascoltato i consigli e il richiamo di Rhys, uno dei protagonisti maschili meglio scritti: una maschera di cattiveria, dietro cui si nasconde un cuore d’oro, un Fae intelligente, che ama pienamente e che ha fatto e farebbe di tutto per salvare la sua gente. Alla sua Corte, la miglior Cerchia ristretta che si possa avere combatte al suo fianco, come un unico essere, una famiglia quasi tutta acquisita, dove l’uno esiste per amare e proteggere l’altro e la Corte.
Feyre è un’eroina perfetta, scaltra, caparbia, intelligente, forte, che riscopre se stessa dopo essere morta a fine del primo volume. Non è più la vecchia Feyre, non è più limpida e innocente. Ha ucciso, subito torture di ogni genere, ma è anche stata aiutata dalla persona più impensabile. Che sia stato per tornaconto personale o per altro, il risultato è stato lo stesso: Rhys ha salvato la vita di Feyre, mentre Tamlin guardava, inerme.
Tamlin e Rhysand sono agli opposti e non perché l’uno è la Primavera e l’altro la Notte, ma perché l’uno è violenza e l’altro è pace.
Tamlin crede di amare Feyre, ma è convinto di possederla e tutto ciò che va contro la sua volontà o che vada a favore della libertà personale di lei, lo rende nervoso, irrequieto e, alla fine, violento. Trattenendola, soprattutto dopo quello che lei ha subito, non ha fatto altro che peggiorare la stabilità mentale della nuova Fae. Non c’è mai stato un dialogo tra loro, perché le decisioni prese da Tamlin erano legge. Ma Feyre non è un oggetto, non è una proprietà, è vento e acqua e fuoco e luce e ombra… e scelta. E solo Rhys sa come aiutarla a tirare fuori la vera sé, a sfruttare tutto ciò che di grandioso è capace di fare con un po’ di allenamento. E se poi ci metti qualche frecciatina maliziosa, scudi che si abbassano e una tensione sessuale che ci fa ribollire il sangue, non puoi che amare questo libro!
Oltre all’amore infinito per questi due personaggi, non posso che nominare gli altri miei preferiti: Mor, Amren, Cassiel e Azriel. La cerchia. Una famiglia. Una certezza.
La storia dietro ai personaggi, l’ambientazione, la lotta, tutto ciò che questa bravissima autrice è stata in grado di scrivere mi ha emozionata e mi ha sconvolta, mi ha tenuta sempre sull’attenti e con la voglia di proseguire anche alle ore più improbabili.
E che dire del finale? La nostra Feyre è cresciuta e darà del filo da torcere a chi, nel finale, decide di andare contro a tutto ciò che è diventata, a tutto ciò in cui crede e che ama.
Meraviglioso!
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