Recensione “La custode dei libri antichi e dimenticati” di Barbara Davis

 

Ashlyn Greer, commerciante di libri rari, ha un dono: percepisce l’eco dei vecchi proprietari dei volumi, un’impronta emotiva che solo lei è in grado di cogliere tra il profumo di carta, inchiostro e pelle antichi. Per questo quando scopre due testi gemelli rilegati ad arte all’apparenza mai pubblicati, non può che appassionarsi alla loro storia, tanto che quei libri diventano un’ossessione per lei. Non solo le dediche sono una sorta di accusa, ma gli autori, Hemi e Belle, raccontano versioni discordanti della stessa tragica storia d’amore. Senza avere idea alcuna di come quei volumi siano arrivati fino a lei, Ashlyn si ritrova immersa in un mistero letterario che risale a decenni prima, attirata da quei due cuori spezzati. Determinata a saperne di più sugli amanti sfortunati, si immerge nelle pagine consunte, seguendo un sentiero disseminato di promesse infrante e tradimenti imperdonabili. Più si avvicina al finale e più Ashlyn si rende conto che la vicenda di Hemi e Belle la coinvolge a un livello viscerale, profondo. E se quei capitoli scritti in un lontano passato potessero cambiare il suo presente per sempre?

 

Ashlyn Greer è la proprietaria di una libreria, commercia libri rari e ha un dono: sente le emozioni dei vecchi proprietari toccando la copertina del libro; psicometria, gli studiosi hanno dato un nome a questo dono.

Attraverso copertine illeggibili, profumo di carta stampata, inchiostro sbiadito, Ashlyh ha percepito fin da piccola queste emozioni, facendo suo questo dono e rilevando la libreria di un amico.

Un giorno si imbatte in due testi gemelli, stessa storia raccontata da due punti di vista, scritti sconosciuti e, a suo avviso, mai pubblicati.

Scatta la ricerca di questi autori poiché quella frase:

“Come hai potuto Belle? Dopo tutto quello che è stato.”

fa scattare in lei strane emozioni; continuare a leggere non è solo curiosità, la storia la cattura, la intriga e scoprire che fine hanno fatto Hemi e Belle diventa la sua ossessione.

Una storia che si allontana dal genere romance vero e proprio e si avvicina più al testo narrativo; l’ho trovato intenso, commovente, pieno di speraza, di ricordi e di amore.

Un finale lasciato aperto, pronto ad essere scritto… E noi non possiamo che immaginare questi protagonisti seduti in quella libreria a conoscere storie nuove e a sentire vecchie emozioni.

 

 

 

Anna

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