Recensione “La gabbia delle scimmie” di Victor Gischler

 

Il romanzo d’esordio di Victor Gischler, La gabbia delle scimmie, racconta la storia di Charlie Swift, fedele sicario di un boss mafioso della Florida centrale, che dovrà fare i conti con un gangster rivale che uccide tutta la sua banda, con la scomparsa improvvisa del suo capo, con l’FBI che si accanisce sulla scena del crimine e con un gruppo di killer che gli dà la caccia con ogni mezzo. Nessuno è più veloce di Charlie Swift nel premere il grilletto, ma sarà abbastanza scaltro da uscirne vivo anche questa volta?

 

 

Romanzo d’esordio di questo autore che non può che migliorare.

“La gabbia delle scimmie” è un mix di generi che mi piace: è un thriller ma è anche divertente… vero è che, a volte, è un tantino esagerato e decisamente poco realistico.

Il protagonista è Charlie Swift, un sicario senza macchia che inizia commettendo un errore e continua peggiorando una situazione che ha dell’incredibile. Combina un casino dietro l’altro e tutto per la sua fedeltà a un uomo che non si sa più se sia ancora vivo e, in tal caso, se sia del tutto centrato a livello cerebrale, perché parliamo di un boss di una certa età che sta perdendo colpi e potere.

Seguiamo le peripezie, la fuga, gli incontri e la capacità sempre maggiore del protagonista di mettersi sempre più nei guai. La sua è una spirale autodistruttiva che porta con sé tanta, tantissima morte, la maggior parte della quale, per mano sua.

Quello che mi ha fatto storcere il naso è che, per essere un sicario professionista, fa un po’ troppe cavolate. Risulta assurdo che, dopo essere uscito dall’ospedale, messo male, sotto antidolorifici potenti, Charlie prenda l’auto, guidi per chilometri e sia in grado di tirare il suo corpo a livelli che neanche uno sportivo sanissimo penso essere in grado di raggiungere.

 

Detto questo, il libro è scorrevole, lo stile della narrazione è nelle mie corde, la caratterizzazione dei personaggi non è male. Ho apprezzato anche il finale, chiuso ma non troppo. Mi è piaciuto leggere la parte divertente mixata con la parte più macabra e cruda, il ché ha reso il tutto un po’ più facile da leggere.

Insomma, per essere un primo libro, posso dire che mi è piaciuto ma non troppo… C’è molto su cui lavorare, a partire dalla credibilità della storia.

 

firma Claudia

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