Recensione “La Principessa degli Elfi – Vol. 1” di Licia Oliviero

Layra ha vissuto i primi dieci anni della sua vita completamente all’oscuro delle sue origini e del suo retaggio, consapevole soltanto di essere diversa da tutti gli altri a causa del diadema azzurro che le cinge la fronte come un tatuaggio: quel simbolo la designa come principessa degli Elfi della Luce e il suo destino è riscattare il suo popolo dalla tirannia degli Elfi Oscuri, che hanno usurpato il suo trono.

Non appena scopre la verità, la giovane viene rapita dai demoni e solo quattro anni dopo ritrova la libertà. La prigionia l’ha marchiata e la sua fiducia nel prossimo è quasi scomparsa, eppure Layra riuscirà a trovare l’amore e l’amicizia, sebbene il suo futuro sia incerto, costellato di tradimenti, fughe e nemici disposti a tutto pur di catturarla.

Per sopravvivere dovrà scendere a patti con la propria identità e con la propria magia e dovrà farlo in fretta: il re degli Elfi Oscuri ha dei piani per lei e nulla lo fermerà dall’attuarli.
Un racconto magico capace di evocare le forze del Bene e del Male, sovrane del destino di ognuno di noi.

 

Questa è la storia di una bambina che cresce abituata alla crudeltà. Layra è cresciuta in un orfanotrofio e viene sempre additata come la colpevole di ogni malefatta e le punizioni che subisce sono tutto tranne che adatte a una bambina.

Aiutata dai suoi amici folletti, riesce a scoprire pochissimo di più su chi è poco prima di riuscire a fuggire. Nonostante la sua forza di volontà sia enorme, cade tra le grinfie di un demone malvagio, che per i successivi quattro anni la terrà prigioniera e le farà subire atroci sofferenze, spaventandola sempre più.

La fortuna di Layra è che non si lascia scoraggiare tanto facilmente, è una principessa bambina di 14 anni, a questo punto, che non si farà abbattere e farà di tutto per fuggire finché un giorno non ci riesce grazie al salvataggio di Anter, uno dei capi dell’ultima città sopravvissuta al massacro degli Elfi Oscuri. In questa città, gli Elfi della Luce sono spaventati dalla sua presenza perché potrebbe attirare attenzioni che non vogliono. Che cosa ne sarà di Layra?

Non fosse stato per Anter e sua sorella Ally, forse le cose sarebbero andate diversamente.

Questi due personaggi sono molto interessanti. Connessi con un legame indissolubile, saranno sempre l’uno la forza dell’altro. Ally è una bambina meravigliosa, sempre presente per chi ne ha bisogno, battagliera e molto intelligente. Anter è un guerriero che morirebbe per la sorella, per la sua gente e, alla fine, anche per Layra…

Questo libro è un crescendo di crudeltà dove regna la paura e la sottomissione al re degli Elfi Oscuri, Amos. Quando i protagonisti si troveranno a doverlo affrontare, non potranno fare altro che lottare fino alla fine… Soccomberanno o riusciranno a tenere testa al re?

 

Il personaggio di Amos mi ha fatta un po’ innervosire perché non viene mai spiegato il suo background: la sua immensa e innaturale crudeltà sembra non avere fondamento. È così e basta ma spero che nei prossimi romanzi della serie venga spiegato qualcosa.

Drew è un essere inetto, a cui ho indirizzato molte brutte parole. Non fosse che serve da collegamento tra i vari personaggi, lo avrei ritenuto davvero inutile. Altro personaggio di una cattiveria inaudita, di cui non viene spiegato nulla.

 

Il libro in sé è scritto molto bene, ma la cattiveria gratuita e la crudeltà assoluta lo hanno reso più lungo di quello che è. Nonostante la storia sia ben strutturata e le caratterizzazioni dei soli protagonisti siano ben scritte, mi è mancata tutta una spiegazione che avrebbe fatto capire meglio gli altri personaggi. Capisco che la verità sui genitori di Layra possa essere svelata molto più avanti nella serie, ma non il resto.

Detto questo, consiglio la lettura del libro agli amanti del dark fantasy.

 

samanta

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