Recensione “La scrittrice senza tempo” di Monica Brizzi

 

Bianca Maffi è un’affermata scrittrice con un insolito vezzo: quello di trasferirsi in una città sconosciuta ogni volta che deve iniziare un nuovo libro. Bianca si porta dentro l’incapacità di restare sin da quando era bambina e con i suoi genitori e la sorella Carolina continuava a spostarsi da un paese all’altro. Niente sembra riuscire a trattenerla, eppure qualcosa, anzi, qualcuno, continua a richiamarla in un luogo particolare dove la sua vita ha preso senso, lo ha cambiato, stravolto, e niente è più stato lo stesso.

 

La ragione di tutto si chiama Ian, un ragazzo conosciuto in Portogallo, l’amore che non si può dimenticare.

 

La vita, i caratteri, e soprattutto l’incapacità di mettere un punto, un’ancora da qualche parte, li hanno fatti allontanare, ma Ian e Bianca sono come calamite che continuano a cercarsi, tentando di risolvere il rompicapo che li ha fatti allontanare.

 

Grazie al curioso condominio dove andrà a vivere, ad amici che non si aspettava di trovare e a ricordi che porta sempre con sé nascosti in scatole di latta, il futuro di Bianca sembra riprendere un avvio. Ma prima tutti i tasselli del puzzle dovranno ricomporsi e tornare al loro posto. Perché nulla potrà davvero avere un senso senza di lui: Ian.

 

Insolito e originale.

Bianca è un’affermata scrittrice che, per ogni suo libro, si trasferisce in una città sconosciuta; fin da piccola e a causa della sua famiglia, non riesce a mettere radici in nessun paese.

La sua voglia di conoscere ma di non lasciare che la gente faccia lo stesso con lei, la porterà in giro per il mondo a raccontare le sue storie.

Sceglie come ultima tappa del suo perenne pellegrinare il condominio in via lustri, 22, sarà il caso di chiamarla casa?

La scrittura è in terza persona e, grazie alla stessa, l’autrice ha saputo delineare bene il carattere della protagonista, le sue fragilità, il suo malessere nel cercare quel posto da chiamare finalmente casa, dando enfasi ai tratti malinconici del racconto e ampliando le emozioni della protagonista.

Un viaggio dentro la vita di Bianca,  tra quei ricordi sbiaditi e altri abbastanza vividi da sentirli ancora addosso.

Alla ricerca di Ian e di quei sentimenti che la facevano sentire viva.

“Perchè faceva così male sapere di essere sbagliata, di amare tanto qualcuno e di non riuscire a cambiare per lui…”

 

Anna

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