Recensione “La teoria degli opposti” di J.R. Gray

Avete mai odiato una persona al punto tale da pensare all’omicidio ogni volta che la vedete?

Il primo giorno di college, quando tutti si stanno sistemando nelle loro stanze, ecco che nella mia entra Jeff Woods, il bastardo biondo. È arrogante e intelligente, un nuotatore d’élite e, peggio ancora, adorato da tutti. Solo che è insopportabile, provocante e un dio del sesso.

Preme pulsanti che non sapevo neanche di avere, tutto con un’aria di indifferenza, come se non sapesse l’effetto che ha su di me. Ho già detto che è il ragazzo più figo che abbia mai visto?

Sono solo un omosessuale proveniente dal Sud che non ha il coraggio di fare coming out, qualcuno che è più a suo agio su un cavallo e con un paio di stivali, per niente abituato a gestire queste cose da college di lusso.

Non è possibile che un ragazzo come lui mi degni di una seconda occhiata.

L’odio è l’unica equazione possibile.

Hi readers Sale e Pepe,

Oggi parliamo del libro “La teoria degli opposti” di J.R. Gray.

La storia di Jeff e Mason rientra in diversi generi e trope molto apprezzati, quali? Ve li dico subito, raccontandovi anche un po’ di questi due e della loro turbolenta relazione!

Per iniziare, direi che è un COLLEGE ROMANCE, ebbene sì, Jeff e Mason si incontrano nella famosa università di Stanford, dove sono matricole e nuovi studenti.
Il secondo trope è lo SPORT ROMANCE, Mason è un giocatore di pallanuoto e Jeff un nuotatore, entrambi tanto bravi da ottenere una borsa di studio e pensare persino di diventare professionisti in questi sport, Jeff in particolare.

I prossimi trope, FORCED PROXIMITY e ROOMMATES, sono ovviamente collegati, i due infatti, oltre che condividere gli spazi in piscina, si ritrovano a essere coinquilini nella stanza del dormitorio.

Penserete che questo possa essere positivo, in realtà, il prossimo trope, ENEMY TO LOVERS, vi farà capire che, almeno all’inizio, non lo è stato per niente.

L’ultimo, ma vi assicuro non meno rappresentativo, è il trope SPICY: tra i due non manca una di quelle chimiche esplosive, resa ancora più forte dall’odio/antipatia iniziale e dal modo in cui i due sono costretti a stare vicini e vedersi.

Jeff e Mason sono due classici ragazzi che, immaturi, un po’ spaventati dal futuro e in lotta col loro passato, non riescono a controllare bene le loro reazioni e si ritrovano spesso preda dell’impulsività. Motivo per cui il libro è per il 70/80% un sali e scendi di emozioni ballerine, cambi di umore amore/odio/paura/incertezza/gioia/infelicità e così via.

Anche con tutto questo altalenante mix, non è stata una lettura difficile o particolarmente complicata, rientra perfettamente negli standard del genere e dei tropes che vi ho raccontato, insomma un po’ troppo cliché e poca sostanza; per cui, per me, rimane un libro “nella media”, senza quel “di più” che ormai cerco per dare più stelle ad un libro.

 

Tivvy

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