Recensione “L’accordo dell’acqua” di Federica Russo

 

 

 

“L’accordo dell’acqua” prende spunto da una strana teoria per la quale l’acqua è in grado di possedere una memoria, dei ricordi; tuttavia rimane pur sempre se stessa e non rinuncia alla propria leggerezza. In questa raccolta l’autrice si fa acqua, ripercorre e affronta eventi che inevitabilmente hanno segnato la sua vita, li assorbe e li conserva intatti ma dona loro la facoltà di galleggiare sulla superficie. È proprio questo l’accordo: trattenere ogni singola emozione, riconoscerne il valore e allo stesso tempo alleggerirla dal peso che la porterebbe a fondo.

Una raccolta di poesie che racchiudono infinite emozioni, dove i sentimenti che vengano messi in risalto sono l’amore, il dolore e la morte.

Sono rimasta colpita dalla punteggiatura pungente, dove ogni singola parola ti entra dentro, soprattutto quando parla della paura di perdere l’amore della sua vita, una donna che gli ha cambiato completamente la vita.

Mi è piaciuta anche la connessione metaforica tra la scrittrice e l’acqua, strettamente correlate e simili, un originale binomio.

La prima parte del libro mi è piaciuta di più, dove racconta di essere un’anima fragile che vuole risorgere dalle acque oscure, rispetto alla seconda parte dove subentra un po’ troppa tristezza e angoscia a mio parere.

Non amo le poesie che trasudano sofferenze per amore, ma mi ha fatto piacere assaporarne un pizzico e capire gli stati d’animo della scrittrice.

zara

firma Claudia

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