Recensione “L’alba di Afrodite- Serie La Guerra dei Vampiri Vol.” di Barbara Repetto

 

Dopo secoli di armoniosa convivenza, la pace tra umani e vampiri sta per finire. Gli attacchi delle Belve d’Ombra si fanno sempre più frequenti e l’Isola di Afrodite rischia di sprofondare nel caos.

Nemi è un’orfana umana, odia i vampiri ed è disposta a tutto per proteggere la sorellina.

Corban è un vampiro, il miglior guerriero della Polis e il prode Campione di Afrodite.

Due personalità completamente diverse, ma legate dallo stesso destino. Perché, talvolta, anche l’odio più profondo può tramutarsi in un amore potente e indissolubile. Tra segreti inconfessabili e infidi tradimenti, Nemi e Corban dovranno lottare con tutte le loro forze, per sopravvivere alle innumerevoli sfide che li attendono.

Il loro amore sarà abbastanza forte da salvare la Polis?

 

Un’ ambientazione mitologica arricchita da vampiri per il primo romanzo della dilogia “La guerra dei vampiri”.

Inserire i vampiri in un contesto del genere è stata un’idea interessante, la società illustrata nel romanzo vede affiancati umani e signori della notte contro un nemico comune: le belve d’ombra.
Una tradizione prevede che, durante una cerimonia, il rappresentante dei vampiri prescelto dalla dea Afrodite, debba togliere la vita alla fanciulla umana designata, dandogli l’opportunità di vivere alla luce del sole come “radioso”.

La figlia illegittima della regina, avuta con un vampiro, è stata la prescelta ma la regnante troverà una scappatoia per salvarle la vita. Un complotto vedrà manipolare la scelta dei pretendenti e una terza persona ci andrà di mezzo.

Nemi è una ragazza figlia di artigiani, vittime delle bestie d’ombra, rimasta da sola a doversi occupare della sorellina, troverà lavoro come cameriera da Aspasia, la maitresse che fornisce le cortigiane più belle della Polis. La giovane dimostrerà la sua resilienza dovendosi adattare a situazioni che non avrebbe considerato prima.
Corban, anche lui diventato orfano dopo che le bestie d’ombra gli hanno trucidato i genitori, viene cresciuto in una delle famiglie più rispettabili della polis, gli Ardes, diventando uno dei più stimati guerrieri. Quando incontrerà per la prima volta la prescelta nell’evento che precede il sacro rito, si innamorerà immediatamente dell’ardore della ragazza e, quando arriverà il fatidico momento del sacrificio umano, metterà in essere involontariamente un espediente che cambierà le loro vite.

La narrazione è in multipov, terza persona, ma con uno stile che ha un po’ penalizzato il contatto fra lettore e protagonisti, mettendo di mezzo una barriera che impedisce di entrare totalmente in empatia con loro.
Per il resto la trama è interessante, la storia è scritta in modo fluido, senza momenti di stasi, adrenaliniche le scene di battaglia, in puro stile epic fantasy.

 

Anna

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