Recensione “L’arte magica di riordinare l’armadio” di Andrea Cheong

 

Il metodo infallibile per spendere meno, scegliere meglio e creare il tuo guardaroba perfetto in 5 semplici step

Quante volte vi è capitato di pensare: “Non ho niente da mettermi” davanti a un armadio pieno di abiti e accessori? Avete mai provato l’amara delusione di scoprire che quel maglione tanto desiderato non ha resistito al primo lavaggio? Vi siete mai chiesti se il prezzo dei vostri capi d’abbigliamento corrisponda effettivamente alla loro qualità? Dopo un esaurimento da shopping compulsivo, Andrea Cheong ha ideato il metodo “Mindful Monday”, un programma di disintossicazione in cinque fasi per fare acquisti più mirati e creare un guardaroba in linea con la propria personalità. Grazie a quiz interattivi, liste e tabelle, imparerete a distinguere marchi e materiali sostenibili, a scegliere i capi più adatti alle vostre esigenze e a liberare il vostro armadio dal caos per vestirvi ogni mattina con il sorriso sulle labbra.

Acquistare meno, acquistare meglio: la guida definitiva per non dover più dire “non ho niente da mettermi”.

 

Devo smetterla di scegliere i libri senza leggere la trama… lo farò davvero? No, non penso, ma in questo caso avrei dovuto farlo.

Mi aspettavo tutta un’altra cosa, ma ciò non toglie che sia stata una lettura utile e interessante. Io che lavoro proprio nel suo odiato mondo del fast fashion, mi sono ritrova in molte delle cose di cui parla l’autrice.

Questo è un mini manuale su come riconoscere la qualità dell’abbigliamento in generale, dai vestiti agli accessori. Ciò che la Cheong ritiene molto importante è la qualità del prodotto che si va a scegliere: la spesa sarà decisamente maggiore, ma questo implica anche una riduzione della quantità di merce che andiamo a mettere nel nostro armadio. Più sono alte la qualità, la sostenibilità e la versatilità del prodotto, meno cianfrusaglie avremo nell’armadio e più avremo risparmiato. Detta così non sembra realtà, visto che ci propone di spendere di più, forse, rispetto a quelle che potrebbero essere le nostre abitudini, ma sicuramente spenderemmo meglio e con più testa.

La Cheong sottolinea che non esiste un outfit adatto a tutti e punta sul fatto che il libro serva per fare uno shopping più consapevole e ponderato, basato su “stile di vita, budget e obiettivi di sostenibilità che uno si pone”. Ciò che ci deve far protendere verso un articolo rispetto a un altro si basa su quello che ci fa sentire bene, dal tessuto, al colore, alla qualità del lavoro effettuato.

Io che sono una fan dello spendere meno, ma più spesso, mi sono ritrovata a dovermi guardare allo specchio e ragionare su cosa sia davvero meglio acquistare.

Lettura interessante, che farebbe bene un po’ a chiunque, tranne ai negozi di fast fashion.

 

 

 

samanta

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