E’ una vita che Gianni scatta ideali polaroid quando avverte “il momento”, ovvero l’attimo che segna il solco fra il prima e il dopo, quello che andrebbe tatuato nella memoria perché non si ripeterà.Gianni è gay e ha potuto crescere ed esserlo abbastanza serenamente, anche se qualcosa rimane a galleggiare in sottofondo e l’ansia di non essere adeguato lo accompagna fedele.“E’ come se fossi impegnato in una maratona, con la felicità che sta lì, sulla linea del traguardo. Partecipo alla gara, e questo è già tanto; non mi sono mai ritirato, ci provo tutte le volte che posso. Ma è sempre un altro che arriva primo, che taglia il filo di lana. E la felicità se la porta a casa lui. Io al massimo so essere sereno.E allora, se proprio qualcuno ha voluto che prendessi posto un’altra volta sulla linea di partenza e sta per cominciare una nuova gara… bene, sto al gioco: voglio scaldarmi bene i muscoli, e poi, al via, partire veloce mettendocela tutta, senza mai guardarmi intorno o indietro, pensando che magari questa volta toccherà proprio a me essere quello che farà il giro del campo fra gli applausi, sorridendo con la coppa in braccio.La storia prende il via da un incontro impacciato che risulterà fondamentale e di crescita per tutti e due i protagonisti, che hanno qualcosa di pesante e scuro nel passato, qualcosa che impedisce di vivere pienamente il presente. Gianni è più trasparente mentre Francesco ha dentro qualcosa che influisce sul suo presente. Perdendosi e ritrovandosi diventano come vasi comunicanti: il fluido delle cose scorre dall’uno all’altro, cambiandoli.“Volerci vivere insieme, sentirlo così profondamente, non riuscire neanche per un secondo a immaginare di farne a meno sono concetti davvero ridicoli solo perché siamo due uomini? E sul serio le stesse identiche sensazioni diventerebbero invece, agli occhi di tutti quanti, una grande storia d’amore se solo fossimo un ragazzo e una ragazza? Ma che differenza c’è?”Ed è nel conquistare questa “normalità” (brutta parola) che il passato verrà messo da parte.
Scritto in prima persona, come un racconto autobiografico evidenzia le varie emozioni e i pensieri che attraversano mente e cuore del protagonista.
Il tema dell’omosessualità è sempre una spina nel fianco per molti, per altri solo un senso di libertà.
Ho apprezzato molto il modo ironico nell’affrontare le cose, il loro incontro così semplice, veloce, e lo svolgimento della storia in una maniera così “normale”. Le cose accadono, per fortuna.
Gianni e Francesco, uno esilarante, giocoso e divertente, l’altro taciturno, sensibile con l’aria triste. Due opposti che si attraggono e si compensano.
Mi sono divertita a leggere questo breve romanzo e non nego di essermi emozionata per il racconto del passato di Francesco.
Quel loro modo così simpatico di approcciarsi e di sentirsi subito affini, i primi incontri, la famiglia di lui così aperta, cordiale.
I tempi sono stati molto ravvicinati ma, come specifica il protagonista alla fine, la loro storia è stata così, un incontro, l’amore e casa.
Complimenti per i dialoghi, mai banali che tengono alta l’attenzione del lettore.
Da leggere assolutamente.
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