Recensione “Love on the brain. L’amore in testa” di Ali Hazelwood

 

Quando le viene offerta la possibilità di guidare un team di lavoro alla NASA per la costruzione di un casco spaziale, la neuroscienziata Bee Königswasser si pone la domanda che è la stella polare della sua intera esistenza: al posto mio, Marie Curie cosa farebbe? Ovviamente, accetterebbe senza esitare. Ma la madre della fisica moderna non ha mai dovuto condividere il comando con Levi Ward, l’arcinemico di Bee fin dai tempi del dottorato, un ingegnere tanto attraente quanto insopportabile. Eppure, nel momento in cui qualcuno cerca di sabotare il laboratorio, è proprio Levi a dimostrarsi un alleato fedele, facendo crollare tutte le certezze di Bee su quell’uomo criptico e sempre un po’ scontroso, per il quale inspiegabilmente comincia a provare attrazione. Per lei, che ha passato tutta la vita a studiare la mente e a farsi dominare dalla ragione, arriverà il momento di seguire il cuore?

 

Avevo sentito lodi infinite su quest’autrice e ora ne comprendo le motivazioni: è sempre bello poter scoprire nuove penne e la loro interpretazione del chick-lit.

In questo romanzo troveremo Bee, neuroscienziata, e Levi, ingegnere, che dovranno co-dirigere il progetto BLINK in collaborazione con la Nasa per dei caschi destinati agli astronauti.

I due hanno un trascorso di tensione sin dai tempi del dottorato e non saltano di gioia a dover lavorare insieme.

Avremo il classico hate to love: lei che odia lui che odia lei che si rende conto, però, che lui non è poi così male e che, forse, non è propriamente astio quello che c’è fra loro…

Bee è colorata, geniale, si trascina un reiterato trauma da abbandono; ama la sua gemella, gli animali e ogni tanto il suo cervello va in blackout.

 

-Il mio soprannome al liceo era “Prendete i Sali”-

Levi è un ragazzone dal cuore d’oro, disponibile con tutti tranne con Bee che guarda ed evita schifato. Ma sarà proprio così?

Due cervelloni che risolvono problematiche pazzesche ma che non riescono a farlo con l’equazione dell’amore. Pregiudizi, fraintendimenti, il pensare di essere su due mondi differenti, per poi scoprire una serie di affinità incredibili, l’amore per la scienza, per Marie Curie, i gatti, Star Wars…

La narrazione dalla bocca di Bee si arricchisce di episodi e aneddoti sulla vita di Marie Curie, dalla quale trae ispirazione e, attraverso l’account @CheFarebbeMarie, si interfaccia al popolo di Twitter dove ha creato una community per le donne che lavorano nelle STEM. È una commedia frizzante che mette però in luce la discriminazione verso le donne che perdura negli ambienti accademici, oggi così come ai tempi della Curie, della selettività pilotata da certi test di ammissione, del voler strenuamente cancellare i progressi femministi e tenere lontano quella fetta di popolazione che non può permetterselo economicamente.

Intorno ai due protagonisti vedremo gravitare amici e parenti che renderanno la trama più interessante e non mancheranno le parentesi spicy.

È stata una lettura piacevolissima e divertente, di quelle da non riuscire a staccarsi dalle pagine, e che, ovviamente, vi consiglio.

 

 

 

Anna

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