Un bravo ragazzo diventa cattivo…
Jeremy Rourke, detto Cherry (Ciliegia) per i suoi capelli rossi, ha sempre portato questo soprannome con noncuranza, ma adesso ha ben altri problemi: da quando ha fatto coming out, i genitori non gli parlano quasi più, non è riuscito a farsi neanche un amico all’università e, ancora peggio, dovrà passare il Natale completamente solo in un dormitorio vuoto.
È chiaro che Jeremy ha bisogno di un mago padrino, e perciò il capitano della squadra di football Max Pimenta lo prende sotto la sua ala protettrice per aiutarlo a trovare qualcuno con cui uscire. Ma Jeremy è stato ferito nel profondo. È troppo vulnerabile. Max non può lasciarlo con un ragazzo qualsiasi. Deve prendersi cura lui stesso di Jeremy e introdurlo a certe esplorazioni, senza alcuna pressione. Non c’entrano i sentimenti, gli sta solo facendo un favore.
Max non s’innamorerà di quel ragazzo bellissimo e solitario. Non esiste proprio.
E non può lasciare Jeremy da solo giusto durante le vacanze. Lo porterà a casa sua, una fattoria dove la sua famiglia produce sciroppo d’acero; e dato che dai suoi vigono regole ben precise, saranno solamente amici. Niente più divertimenti sotto le lenzuola, niente più baci mozzafiato. Basta sussurrare a Jeremy paroline allusive che lo fanno fremere e arrossire. Faranno i bravi, non i cattivi.
Solo che Jeremy dorme nella stanza di fronte alla sua e Max lo vuole tutto per sé. I dodici giorni delle vacanze di Natale dureranno un’eternità, se non infrangono le regole.
Shhh. Nessuno dovrà saperlo…
Hi readers Sale e Pepe,
Oggi parliamo del libro Merry Cherry Christmas, di Keira Andrews.
La storia di Jeremy e Max e uno Young Adult così dolce e romantico che
davvero credo sia perfetto per leggerlo quando cercate un libro coccola, per questo periodo è sicuramente l’ideale, ma non solo per il fatto che una parte si svolge tra mercatini natalizi di sciroppo d’acero e abeti natalizi.
Infatti, sono i sentimenti che sono perfetti, perdono, accettazione, gioia, famiglia, fiducia, amicizia, cose belle insomma, quelle che tutti ci auguriamo di avere e di dare a Natale, no?
La Andrews, non finirò mai di dirlo, per me è una certezza, negli anni ho letto tutti i suoi libri, che sono tanti e tutti molto diversi tra loro, e mi sono sempre piaciuti, con alti e bassi, certo, Merry Cherry Christmas non fa differenza!
Max e Jeremy sono solo apparentemente il classico cliché dello sportivo e del nerd, perché la loro è una storia un po’ diversa, che non nasce sulla base di scontri e divergenze, ma su fiducia e supporto.
Jeremy è un piccolo, occhialuto twink dall’aria intelligente ma imbranata, che non ha la minima idea che il suo aspetto possa essere molto sexy.
“«Sei bellissimo, lo sai?» mormorò Max. «Io? Sono troppo basso e secco. Guardati tu, piuttosto!» Scuotendo il capo, Max si chinò a baciarli l’interno coscia, poi strofinò leggermente il naso sui suoi testicoli. «Non sei troppo di niente. Sei giusto. Formato tascabile e perfetto.»”
Avete presente quei personaggi senza filtro tra cervello e bocca? Quelli che dicono sempre qualcosa di buffo che diventa una gaffe?
Perché lui è esattamente così!
Inoltre, ha un’unica modalità (la stessa che ho io il 99% del tempo) ovvero quella in ansia e nervosa.
Proprio per questo è impossibile non avere una forte simpatia per lui e volerlo proteggere e aiutare.
Max stesso, però, non è un classico sportivo del college, tutto muscoli e zero cervello, anzi, ha un carattere estremamente maturo per la sua età e una spiccata intelligenza.
Insomma, per Max, che ha un istinto da protettore e da guida, un carattere deciso ma dolce, Jeremy è praticamente kriptonite e, insieme, sono assolutamente perfetti.
“«Tu ti fidi di me?» Aveva parlato con un tono serio che a Jeremy fece aggrottare la fronte. Non dovette pensarci su. «Sì. Mi hai aiutato quando sono caduto invece di ridere come tutti gli altri. Ma avevo capito che eri diverso. Sapevo che con te sarei stato al sicuro.»”
Niente cavolate, qualche incertezza sul futuro, certo, ma nessuno dei due ragiona, come dico io, senza utilizzare il cervello.
Quindi, due protagonisti giovani ma forti, tante risate, qualche lacrima e taaaanto sciroppo d’acero, il mix giusto che mi ha fatto apprezzare questa storia.
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