Gemma Doyle si trasferisce nella pittoresca cittadina di West London a Cape Cod per gestire la Libreria Sherlock Holmes del prozio Arthur, situata al 222 di Baker Street e specializzata nella produzione letteraria legata all’investigatore inglese più famoso di sempre (nonché dimora del gatto Moriarty). Dopo aver trovato, nascosto in un angolo del negozio, un raro e prezioso esemplare della rivista su cui è stata pubblicata la prima storia di Sherlock Holmes, Gemma e la sua
amica Jayne – che si occupa dell’adiacente Sala da tè della Signora Hudson – si imbattono niente meno che in un cadavere.
Gemma è la prima sospettata della polizia, quindi decide di mettere in
gioco le sue innate capacità deduttive per difendersi dalle accuse, indagando su un affascinante esperto di
libri rari, sul figlio della donna morta, stranamente impassibile, e su un’intera famiglia di personaggi avidi e
interessati solo all’eredità. Ma quando Gemma e Jayne si ritrovano accidentalmente su un secondo luogo
del delitto, la loro diventa una vera e propria corsa contro il tempo per scoprire la verità prima che i poliziotti decidano di arrestarle.
Se amate Sherlock Holmes non potrete di certo perdere questa serie che parte in maniera lenta, ma che nel corso della lettura riesce a coinvolgere a 360°.
Gemma è una protagonista logorroica, estenuante, si fatica a starci dietro, una ne pensa e cento ne fa, sa tutto di tutto e, assieme alla sua amica Jayne, sembrano le classiche coppie di investigatori.
È un giallo ma non mancano le parte ironiche che “alleggeriscono” l’atmosfera.
Gemma si imbatte su un cadavere e diventa quindi la prima sospettata della polizia, decide di indagare per difendersi dalle accuse e per acquietare il suo animo curioso.
La seguiremo nelle sue macchiavelliche ipotesi, scoprire legami che passano inosservati alla polizia e scopriremo la verità, diciamo abbastanza “scontata” per un veterano del genere.
Una lettura piacevole e gradevole dopo un paio che mi avevano delusa parecchio.
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