«Non ci sono due letti» sentenziò seccato Mario.
«Vedo.»
Vedo.
«Non c’è nemmeno il divano.»
«Perché dovrebbe esserci un divano?»
«Per non dormire insieme?» la provocò lui.
«Il letto è abbastanza grande. Mi sembri teso.»
Ma va là?
13 dicembre 2015. Costanza e Mario, due sconosciuti, sono bloccati all’aeroporto di Londra-Stansted a causa di una bufera di neve.
Lei gioca a scacchi da sola, lui la spia con curiosità perché Costanza, oltre ad avere le clavicole più spettacolari che Mario abbia mai visto, durante la partita confabula con l’alfiere nero.
Dallo stalking passano a giocare insieme e, quando tutti i voli vengono annullati per il maltempo, i due decidono di dividere prima un taxi e poi una camera d’albergo.
Prende vita così una notte indimenticabile, quella che per entrambi diventerà la “Notte numero zero”.
Il giorno successivo, atterrati all’aeroporto Marconi di Bologna, Mario e Costanza si salutano certi che non si incontreranno mai più.
Aprile 2018. Mario è sposato da nove mesi. Un pomeriggio, si imbatte per caso in un fondoschiena inconfondibile…
Torna Rebecca Quasi e anche questa volta colpisce al cuore.
L’autrice ha creato una storia d’amore atipica, che nasce per caso in una notte nevosa che blocca due giovani all’aeroporto di Londra, e che poi lascia andare. Il destino gioca con loro fin dal primo momento, come in una partita a scacchi, quella che gli stessi protagonisti giocano mentre si iniziano a conoscere. Sono come pedoni di un gioco superiore che li fa incontrare e lasciare diverse volte durante la narrazione ma ogni volta aggiunge sostanza alla precedente e se anche la vita li ha portati altrove e con altre persone, la partita iniziata quella notte, la notte numero zero, Mario e Costanza continuano a giocarla ogni volta che si rivedono per caso. E niente e nessuno può fermarli perché sono destinati a stare insieme, sono legati a filo stretto, sono pedoni della stessa e unica partita.
Splendido. Delicato e coinvolgente, unico e originale, divertente e commovente. Non si può fare altro che divorarlo perché come in una partita a scacchi l’inizio è lento, si studia l’avversario e le sue mosse, ma man mano che si procede nella partita non ti puoi più fermare e vuoi sapere chi vincerà.
Consigliatissimo!!!
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