Recensione “Oui, Chef! Un bistrot sotto l’albero” di Giulia Ungarelli e Giulia Rizzi

«Dam, non la metti la panna?»
C’era una volta Lavinia, che in un freddo giorno di dicembre parte dalla sua bella Roma e si reca Parigi, per conoscere le ultime volontà del defunto zio Piero, in arte chef Pierre.
Giunta in una “ru qualcosa” scopre però di non essere la sola persona attesa dal notaio.
Seduto accanto a lei c’è un “cucinalumache” che, per quanto carino, la fissa in modo strano.
Lui è Damien, le lumache le cucina davvero e non ha mai conosciuto una ragazza tanto rozza. Possibile che la nipote del suo maestro non abbia preso nemmeno un briciolo di savoir-faire dello zio?
Tra la romana senza peli sulla lingua e lo chef parigino sono subito scintille, ma faranno meglio a domarle al più presto, perché le sorti del “Le chat froissè”, il bistrot lasciato in eredità a entrambi da zio Piero, dipende dalla loro collaborazione.
Tra una carbonara e una soupe à l’oignon riusciranno a deporre le armi?
Dopotutto è quasi Natale.

Troppo carino! Carino e romantico!

Non poteva essere altrimenti, visto che ci troviamo a Parigi, in un piccolo ma caratteristico bistrot, in cui lo chef, Damien, si trova all’improvviso a fare i conti con un’eredità condivisa con la nipote del creatore di “Le chat froissé”, Lavinia.

Piero Bonamici, francesizzato in Pierre, era un bravissimo chef fuggito da Roma, alla ricerca di qualcosa di più. Nella capitale lascia la sorella, che ce l’avrà a morte con lui per tutta la vita, e sua nipote, Lavinia, una bambina che lui adora e che, crescendo, incarnerà perfettamente la romanità.

Pierre ha insegnato tutto quello che poteva a Damien, il suo pupillo, che fosse in cucina o in amore. Ma Damien non si sarebbe mai potuto aspettare quell’uragano dal marcato accento romano che è Lavinia.

I due non partono certo col piede giusto, ma lavorando insieme capiranno molto l’uno dell’altro e non potranno fare a meno di avvicinarsi, un po’ anche grazie a una bella bottiglia di vino francese…

Riusciranno i due testoni con un orgoglio più grande di loro a portare avanti questa partnership, o Lavinia tornerà definitivamente a casa a farsi leccare le ferite dalla meravigliosa nonna?

Mi è piaciuto molto questo libro, scorrevolissimo e pieno di personaggi che ho amato!

Ho adorato le storie finali, e aver avuto la possibilità di conoscere altri pov, soprattutto quello di Frussetto.

Non è originalissimo, ma è sempre il modo in cui si racconta una storia a renderla unica e le due Giulia lo hanno saputo fare molto bene!

Ho molto apprezzato la caratterizzazione dei protagonisti e la loro crescita, oltre alla presenza costante ma delicata dei personaggi secondari che hanno reso il libro ancora più carino!

Si sa, quando un libro ci piace vorremmo averne di più e anche io avrei voluto sapere di più sui personaggi, sia principali che secondari, sul gatto, sul passato di Damien con Pierre, ma ecco che arriviamo alla fine del libro e i nostri desideri vengono esauditi! Quindi grazie Giulia&Giulia!

Questo breve romanzo mi ha fatta stare così bene, mi ha permesso di staccare la spina una sera e andare a dormire con il sorriso, se volete una coccola, leggetelo perché merita!

firma Claudia

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