Terrence Moss. Conrad Harris. Gold Team Leader. Darius Hawthorne. La Volta. Fare il giocoliere con tutti questi nomi per alcuni potrebbe essere un problema, ma per Darius è la quotidianità. Quando un capitolo della sua vita si chiude, lui si lascia alle spalle un nome e le persone a esso collegate. In oltre quarant’anni è riuscito a tenersi alcuni colleghi, perfino qualche amico, ma nessun compagno. Qualcosa però sta cambiando.
Il più recente capitolo della sua esistenza si apre su uno scenario completamente diverso: una casa stabile, un’identità recuperata, una famiglia improbabile, e adesso la possibilità di incontrare di nuovo il solo uomo che Darius abbia mai amato, Efrem Lahm. I motivi della loro separazione sono ancora validi e sembra impossibile che i due possano fidarsi l’uno dell’altro. Ma Efrem ha già deciso che non lo lascerà andare… e Darius dovrà decidere se vuole mettere a rischio il suo cuore, prima che cali il giorno.
Secondo volume della Serie “La Volta” che prosegue nelle avventure mafiose facendoci ritrovare vecchi personaggi e mostrandocene dei nuovi. Nel primo volume avevamo conosciuto Ceaton Mercer, valoroso marines costretto a lasciare l’esercito e finito quasi per caso a lavorare per una famiglia mafiosa russa.
In questo secondo volume il protagonista indiscusso è il capo di Ceaton, il Leader del suo Gold Team, un uomo con mille identità ma noto a tutti come La Volta. E’ un uomo, come lo era stato anche Ceaton, vissuto fra le armi e le battaglie, ma che ora ha scelto di guidare un’organizzazione internazionale che invece che uccidere le persone, le salva e le protegge. Un uomo che tuttavia ha da sempre le mani sporche di sangue e il cuore chiuso per non soffrire, per non dover avere niente da perdere con la vita che fa.
Questa serie tuttavia unisce lo spy thriller con dei racconti romance che danno a uomini duri e che hanno sempre preferito vivere da soli, una opportunità di amare ed essere amati.
La storia in sé è molto forte e intensa, ha spunti davvero interessanti, tuttavia, come per il primo libro, mi ritrovo a ripetere le stesse cose già dette: la narrazione è molto veloce e fatta di dialoghi eterni, con poche pennellate di descrizione sia degli ambienti che dei sentimenti o delle emozioni. Una maggiore riflessione avrebbe fatto uscire particolari che così invece sfuggono e la storia corre troppe veloce, scivolando via dalle mani di chi legge prima di averla assaporata.
Molto carino, con del potenziale non sfruttato.
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