Volete chiamarmi playboy? Ci sto. Accidenti, mi hanno definito in modi peggiori.
Dite che non faccio altro che divertirmi? Potete scommetterci. Basta chiedere a un qualsiasi studente della Brooks University.
Fin da piccolo, l’unica cosa che ho mai preso sul serio è stato l’hockey, e non sono uno su cui si può contare più di tanto, se escludiamo la famiglia e i compagni di squadra. È tutto vero. Almeno finché una certa dea dai capelli ricci e dagli occhi azzurri non è venuta da me in cerca di una botta e via. E io gliel’ho data eccome, la bottarella.
Ma quella che dovrebbe essere l’avventura di una notte non si ferma a una notte soltanto. Ciò che dovrebbe essere facile… si complica molto in fretta. Ed è chiaro a tutti che Addison LaConte è tanto la mia salvezza quanto la mia disfatta.
Dicono che, se ami qualcosa, devi lasciarla libera. Se è destino che torni, un giorno lo farà.
Beh, non credo che la nostra storia sarà così semplice.
“Uscire con la figlia del coach è un po’ come giocare con il fuoco, e io devo essermi rimbecillito… perché non ho problemi a scottarmi.”
Un’unica notte, un pensiero fisso.
Addison diventa l’ossessione di Cam, dopo una sola notte di passione.
Sapere che è la figlia del suo coach non lo fermerà di certo e, tra incontri clandestini dove i sentimenti dovrebbero essere off-limits, ecco che le emozioni diventano troppe da gestire e il cuore fa una baraonda.
“Cam, mio padre è il tuo allenatore. Ho una figlia, è un disastro annunciato”.
Uno sport romance grandioso: li ho amati e ho divorato letteralmente il libro.
“Mi sto innamorando del ragazzo che avrebbe dovuto essere una semplice notte…”
Un libro che, dopo varie delusioni letterarie, mi ha donato fin troppe emozioni: incollata alle pagine non riuscivo ad alzare gli occhi.
Una storia che, seppur sentita, letta e recensita chissà quante volte, l’ho trovata stupefacente, ricca di sentimenti: un tripudio di colori.
Da donnaiolo incallito a perfetto innamorato pronto a tutto per la sua principessa.
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