“Purple Lilies” è un romanzo Dark Fantasy la cui tematica principale è l’idea che ogni essere vivente custodisca dentro di sé, in un angolo profondo del proprio animo, qualcosa di buono, puro e incorruttibile. Nel corso del romanzo si intrecciano storie differenti che vanno via via fondendosi in un unico racconto. Le storie principali sono tuttavia tre. La prima è quella di Clara, una ragazza che presto andrà a lavorare in un istituto per orfani sul quale circolano strane voci a proposito di streghe e di bambini scomparsi nel nulla. L’estate che precede l’inizio del suo nuovo lavoro sarà segnata da un viaggio in Egitto costellato da cattivi presagi e incubi, che sembrano metterla in guardia contro un imminente pericolo. Lei e suo cugino Luke, per il quale la ragazza prova più che semplice affetto, scopriranno di avere una missione da portare a termine e una vita da salvare. Contemporaneamente viene narrata la storia di Lilith e Keith, la coppia che gestisce l’istituto nel quale Clara andrà presto a lavorare. Dalle loro parole emerge che vi sono altri motivi dietro l’assunzione di Clara e che un mistero si cela tra le mura di quell’istituto. Si fa più volte riferimento a una “Confraternita” della quale i due sarebbero a capo e i cui membri non appaiono completamente umani. La terza storia è quella di Hope, una degli orfani dell’istituto in questione. Hope è una bambina con poteri speciali ma il cui unico desiderio è quello di riavere sua madre e trovare il calore di una famiglia. Lei intreccerà i destini di Luke e Clara con quelli di Keith e Lilith.
Nelle note finali del libro l’autrice ci dice che il messaggio che ha voluto trasmettere è che “ogni essere vivente custodisce dentro di sé, in un angolo profondo del proprio animo, qualcosa di buono, puro e incorruttibile”. Ecco credo che questo sia un messaggio stupendo soprattutto se unito alla speranza che ognuno di noi riesca a trovarlo.
Il romanzo, un dark fantasy contemporaneo, si sviluppa su vari livelli mettendo in campo diversi gruppi di personaggi.
Da un lato abbiamo Clara e Luke, due cugini che intraprendono un viaggio sia fisico che spirituale alla ricerca di una bambina, Hope, che li guida e li chiama in suo aiuto. Dall’altro due personaggi particolari, Keith e Lilith, che gestiscono un orfanotrofio in Inghilterra dove avvengono cose strane e misteriose e che sono a capo di una fant
omatica “Confraternita” di cui non svelo nulla ma che ha degli aspetti molto interessanti. Quando Clara va a lavorare per questi ultimi i vari personaggi si incontrano e finalmente inizia a farsi luce nella trama i cui fili principali sono tirati da Hope (speranza), una delle bambine orfane che vivono nell’istituto e che fin da subito rivela poteri straordinari.
Un fitto intreccio di eventi, personaggi, colpi di scena, tradimenti, amori e molto altro si sviluppano in questo romanzo corposo, intenso, stimolante e ben scritto.
In alcuni punti l’ho trovato leggermente prolisso al punto da rallentare la lettura e far calare l’attenzione, però confermo l’ottima qualità del testo.
Oltre alla storia bella e originale vorrei soffermarmi sul messaggio messo in evidenza all’inizio.
Certo è che durante la narrazione alcuni dei protagonisti rivestono un ruolo indiscutibilmente negativo, sono degli assassini, senza scrupoli ed egoisti ma grazie a Hope ritrovano appunto la speranza di poter migliorare, cambiare e di trovare dentro di sé quella parte di amore che ognuno di noi ha.
In questo vedo una nuova filosofia fantasy che però trae spunto dalle grandi religioni dove il perdono è sempre concesso a chi “cambia” o si “converte”.
Tutto questo mi è piaciuto molto ma forse, vista la lunghezza del romanzo, due paginette in più per farci vedere meglio il buono che alberga nei cattivi di turno, sarebbe stato gradito anche solo per giustificarli moralmente per tutto ciò che hanno perpetuato nei secoli, ma forse non era voluto appositamente.
Comunque l’ho trovato un ottimo lavoro che stra- consiglio!!!
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