Recensione “Re artu e i cavalieri della tavola rotonda” di Paolo Gulisano

 

Nel cuore dell’Inghilterra medievale, tra i boschi e le rocce della Cornovaglia, sorge il castello di Camelot. È tempo di dame e cavalieri, di castelli e di draghi, di spade magiche e calici incantati. Sul trono c’è Re Artù, il sovrano coraggioso e giusto, circondato dai suoi leali cavalieri che siedono assieme a un tavolo dove non esistono capi né gerarchie. Segui le loro gesta eroiche, le epiche battaglie e le sfide personali che ciascuno dovrà affrontare; scopri l’amore di Artù per la regina Ginevra e l’amicizia con il prode Lancillotto, la saggezza del misterioso mago Merlino, i duelli e le avventure di Sir Galahad e Sir Parsifal. Tra storia e mitologia, il racconto appassionante di un mondo in cui l’onore, il coraggio e l’amore trionfano su ogni avversità.

 

Posso dire che più che un romanzo è stato un approccio storico alla vita di Re Artù, quindi ho trovato abbastanza cose conosciute, nessuna curiosità soddisfatta ma solo un elenco di eventi che stancano e annoiano.

Ho trovato il libro come una sorta di raccolta di ricerche fatte dall’autore e messe a conoscenza del lettore.

Un lavoro di certo meticoloso, accurato e attento ma che, ai fini del romanzo, ho trovato pesante e non scorrevole.

 

Anna

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