Recensione “Resta” di Riley Hart

Wes Jensen ha appena perso la sorella che l’ha cresciuto e ha avuto l’affidamento della sua nipotina. L’ultima cosa di cui ha bisogno è doversi occupare di Braden Roth, l’avventura di una notte che continua a provare a infilarsi nella sua vita già piena. A Braden, invece, non era mai capitato che qualcuno, uomo o donna che fosse, se la svignasse dopo una notte passata insieme. Per questo Wes Io intriga fin dall’inizio. Braden non è il tipo da negarsi ciò che vuole, e vuole Wes. Con l’intrecciarsi sempre più stretto delle loro vite, Wes scopre che Braden è meno superficiale di quanto pensava. Dopo tutto ciò che ha perso, Wes non è sicuro di voler mettere a rischio il suo cuore, ma desidera anche che Braden resti. E se l’uomo restasse, la vita calma di Wes sarebbe abbastanza per lui?

 

Una coppia ben assortita, direi: Braden esuberante, Wes solitario e taciturno e un lutto che lo ha plasmato in scontroso e rude.

Un carattere chiuso, il suo, il senso di abbandono che lo accompagna da tutta la vita, prima il padre e infine la sorella. Fidarsi è l’ultima sua ipotesi di sopravvivenza.

I dialoghi quasi assenti tra i due protagonisti ammetto che hanno penalizzato un po’ il romanzo, volevo conoscerli meglio attraverso le loro conversazioni e non solo con monologhi e pensieri degli stessi.

L’attrazione iniziale sembra essere una storia destinata a finire fin dalle prime battute, eppure i sentimenti iniziano ad affiorare e con loro tutte le emozioni che ne derivano.

La scrittura della Riley facilita l’approccio a questo romanzo abbastanza diverso nel suo genere, non ci sono colpi di scena che creano quel pathos tipico ma è un crescendo di emozioni, un riscoprirsi e un aprire quel cuore chiuso a doppia mandata per troppo tempo.

La consiglio.

 

firma Claudia

 

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

,

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *