Scozia, Isole Orcadi, 1746
Uscito in mare aperto per pescare, Ian si ritrova a un passo dalla morte, perso in una terribile tempesta che gli rovescia la barca. Viene miracolosamente tratto in salvo da una giovane donna di nome Mana, che lo affascina da subito: è bellissima e porta con sé il profumo dell’oceano. I due trascorrono la notte insieme, ma all’alba Ian si ritrova solo. Mana se n’è andata. Da quel momento, il pescatore non riesce a darsi pace: vuole ritrovare Mana, di cui si è perdutamente innamorato. La donna però sembra svanita nel nulla.
Una sera Ian riesce nel suo intento e scopre che Mana appartiene al popolo dei selkie, creature leggendarie capaci di tramutarsi in foche. La giovane è spaventata, teme infatti che lui possa costringerla a rimanere al suo fianco rubandole la preziosa pelliccia di foca che le permette la metamorfosi, perciò si dà alla fuga, lasciandolo in preda allo sconforto.
Ian non sa più cosa fare per avere Mana al suo fianco. Poi scopre che c’è una strega nel folto della foresta, di cui tutti parlano, ma che solo pochi hanno visto davvero. Sarà in grado di aiutarlo? E fino a che punto sarà disposto a spingersi Ian per amore della sua selkie? Avrà il coraggio di affrontare le conseguenze delle sue scelte?
Perché ogni scelta ha il suo prezzo. E Ian dovrà essere pronto a pagarlo.
CONTIENE IN OMAGGIO IL RACCONTO “IL DONO DELLE FATE”
La storia inizia molto, molto velocemente, tanto che ho avuto paura continuasse nella stessa maniera. Per fortuna era solo un incipit, perché poi il tutto si svolge più lentamente e senza fretta.
Ian è un giovane ragazzo scozzese, rimasto orfano di genitori e fratello. La sua unica famiglia è una nonna di cui avrei tanto voluto sapere di più. Un giorno decide di mettersi in mare per pescare, ma viene sorpreso dal maltempo che lo fa naufragare. A salvarlo, quando sembrava non ci fossero più speranze, è Mana, una selkie, mezza foca, mezza fata. La selkie è bellissima e gli ha regalato una prima volta che non potrà più dimenticare. È ovvio che se ne sia innamorato perdutamente!
Per riuscire a rimanere con lei, Ian farà il possibile, senza però mai chiedersi cosa sia meglio per la selkie. In questo caso si vede che è un giovane ragazzo, inesperto della vita e della psicologia altrui. Sembra egoista, ma non lo è. È un giovane sempre disposto ad aiutare gli altri, tanto che quella che viene chiamata “strega” dai suoi compaesani, si deciderà ad aiutarlo a ricongiungersi con la selkie, perché lui cerca di sistemarle il più possibile la capanna che cade a pezzi, senza costringerla a fare niente.
Ma Ian non ha fatto i conti con una richiesta che va al di là di ogni amore possibile. Questo personaggio, all’inizio, non mi era piaciuto per niente, mi sembrava un ragazzino egoista che pensa solo a sé, ma poi ho riflettuto sul fatto che lui non è un ragazzo di oggi, che vede e conosce tante cose già dalla tenera età. Lui ha subìto la perdita delle persone amate, ha imparato a darsi da fare per aiutare sua nonna e si è ritrovato, all’improvviso, a fare l’amore con una donna bellissima, che gli ha regalato dei momenti indimenticabili. Non sa come si gestisce l’amore e non capisce ancora cosa significhi rinunciare a una parte di sé, per l’altro. Ma lo capirà presto…
Alla fine scopriremo se Mana accetterà la sua proposta, o se Ian sarà destinato a tramutarsi in qualcosa di non più umano.
La storia mi è piaciuta, e ho apprezzato la narrazione in sé. Mi è piaciuta la crescita psicologica del protagonista e il suo non lasciarsi abbattere dalle avversità. Ho apprezzato il fatto che il finale non fosse scontato.
Cosa che non ho amato troppo, però, è la velocità con cui ci troviamo, repentinamente, tra un evento e un altro. Mi sembra di essermi persa qualcosa nel mentre. Anche per quanto riguarda un layout della pagina, ho bisogno di avere uno spazio fisico tra due momenti lontani, o comunque separati, nel tempo.
Ho adorato il racconto “Il dono delle fate”: leggendolo, non ci si aspetta affatto quello che accade. La scrittura semplice dell’autrice permette al lettore di entrare nella storia, che mi è parsa originale e di naturale scorrevolezza.
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