Sono il primogenito del re della Mafia. Il prediletto. Destinato a comandare, un uomo pericoloso, senza pietà. Ma nel mio mondo, devi esserlo.
Poi Natalie è entrata nella mia vita. Posto sbagliato. Momento sbagliato.
Due volte il fato l’ha messa sulla mia strada.
Due volte il fato ha messo l’innocente pecorella nelle fauci del lupo.
Le ho dato la possibilità di andarsene. Le ho detto che sarebbe stato meglio per lei se lo avesse fatto.
Ma non mi ha ascoltato.
E ora è troppo tardi.
Perché non sono buono. Non ho mai voluto esserlo. E non la lascerò più andare via. Vedete, io non sono l’eroe. Quando la tocco, lo faccio con mani sporche.
So che la resa dei conti sta arrivando anche per me. So che brucerò per le cose che ho fatto, per i peccati che ho commesso. E non nego di meritare l’inferno, ma prima voglio il mio tempo. Voglio il mio tempo con lei.
Lei è mia.
Per sempre.
Niente può cambiarlo.
Inconcepibile.
Ho pianto, vi basti sapere questo.
Un dark romance da brivido, in cui i sentimenti in gioco sono tanti e tu stai lì a scandagliarli e cercare di non farti sopraffare.
Ho amato di più questo secondo capitolo, rispetto al primo, soprattutto per il carattere introverso di Sergio e per la sua storia.
Inizia con un “posto sbagliato, momento sbagliato” e, a distanza di anni, la storia si ripete.
Natalie, se dapprima sembra una ragazza sprovveduta e priva di carattere, tirerà fuori un carattere inaspettato e forte.
Se, nel romance, il lieto fine è d’obbligo, qui si ribalta ogni certezza. Un epilogo non scontato, anzi ti lascia di stucco e speri, speri, speri.
“Non sono l’eroe, dolcezza, sono il mostro… Sei buona. Sei l’unica cosa positiva nella mia vita.”
Ma il tempo sta finendo, la data di scadenza si avvicina e la croce rossa su quel foglio ne decreterà la fine definitiva.
Volere più tempo, ancora un attimo, ancora un minuto.
Leggendo il libro mi sono ritrovata a pensare alla canzone di Whitney Houston “One moment in time” e le lacrime scorrevano a fiumi.
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