A modo mio:
La serie parla della storia del rampollo reale di Svezia, Wilhelm che, a seguito di uno scandalo dovuto ad una rissa , viene mandato in un prestigioso collegio privato in cui studiano alcuni teenager delle più ricche famiglie del paese.
Qui il giovane Wilhelm prima si sentirà un pesce fuor d’acqua, ma poi assaporerà la libertà e scoprirà sé stesso e la sua sessualità, innamorandosi di Simon.
Sarà tuttavia costretto a confrontarsi con i doveri imposti dal ruolo che ricopre e dovrà scegliere tra il desiderio di normalità/libertà e di seguire il cuore, e il rispettare le “regole” della famiglia reale.
Nella seconda stagione, appena uscita (1 novembre 2022) Wilhelm torna a Hillerska, dove, dopo una separazione forzata, ritroverà Simon.
Non sarà un facile ritorno, dovrà combattere per rimanere se stesso e per non farsi sopraffare, ma anche con l’orgoglio di Simon e ancora una volta con la società e la monarchia.
Young Royals è una serie tv teen drama lgbt svedese, disponibile su Netflix, composta da due stagioni comporta da 6 episodi della durata tra i 40 e i 50 minuti.
È creata da Lisa Ambjörn con Samuel Astor, Mimmi Cyon, Uno Elger, Ingela Olsson, Fabian Penje, Carmen Perez.
La sceneggiatura è stata scritta da Lisa Ambjörn, Sofie Forsman.
I produttori esecutivi sono Lars Beckung, Lisa Berggren Eyre
Probabilmente nomi sconosciuti (almeno a me) ma che mi andava comunque di citare per il loro merito.
Il cast è così composto:
Edvin Ryding: Wilhelm
Omar Rudberg: Simon Eriksson
Frida Argento: Sara Eriksson
Malte Gårdinger: August
Nikita Uggla: Felice Ehrencrona
Dopo questa presentazione, in cui spero di avervi dato tutti i dettagli per incuriosirvi, ecco il mio parere.
Breve ma intensa, Young Royals è una serie tv di fantasia, ma allo stesso tempo molto realistica.
Sono quasi certa che, se un membro delle famiglie reali dovesse dichiararsi, avremmo più o meno lo stesso ostruzionismo. Inoltre, anche al di là delle pressioni per la sua sessualità, Wilhem e la sua storia ci mostrano come non sia tutto oro ciò che luccica, anzi.
Il far parte della famiglia reale per lui comporta spesso il doversi annullare ed omologare alle scelte che altri fanno al suo posto, senza possibilità di esprimere la sua opinione, in un clima, anche familiare a volte, di divisione e apparenze e non di coesione e affetto.
Non so al 100% se questo accada nella realtà, ma devo essere sincera e dire che mi sembra una rappresentazione piuttosto verosimile.
L’unico applauso tra i personaggi adulti, mi sento di farlo all’interprete dello psicologo, poche battute, uno sguardo, ma mille vibes positive. Per il resto, cosa che credo sia voluta, ogni altro personaggio adulto è per lo più inutile e/o negativo.
Nella seconda stagione, vengono approfondite anche altre tematiche importanti, tutte, o per lo più, riguardanti la salute mentale, il mondo dei giovani e la società.
La prima stagione è un po’ più veloce e si concentra maggiormente sulla storia tra Wilhem e Simon, nella seconda invece ci saranno nuove dinamiche, più introspezione ma anche nuove coppie e il focus, pur rimanendo su loro due, si amplia leggermente. Proprio per questo, anche il ritmo cambia, è una seconda stagione più lenta, almeno fino alle ultime due puntate, dove le vicende si complicano e la tensione aumenta fino ad un finale aperto che mi ha lasciata sconvolta.
Insomma, la seconda è una stagione di transizione, motivo per cui non vedo l’ora di vedere la terza!!!
Quello che non cambia tra prima e seconda sono sceneggiatura, fotografia e recitazione che rimangono molto “fresche”, niente di artefatto, finto, ma riprese e scene di grande impatto e allo stesso tempo naturali e poco costruite.
Insieme ad Heartstopper è una delle serie lgbtq young adult che ho preferito in assoluto, perché parla di tante cose e mette al centro di tutto i ragazzi, tra l’altro con un cast che definire azzeccato per ciò che si voleva rappresentare è davvero poco.
Per questi e altri tremila motivi io ve la straconsiglio!!
Ps. Il voto è la media di prima e seconda stagione!
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