Nell’ombra dei grattacieli di Londra, dove il denaro regna sovrano, il magnate Sir Lear si trova di fronte a un destino ineluttabile: lasciare il trono dell’impero finanziario che ha costruito.
La sua ricchezza, vasta come l’oceano, deve essere divisa tra gli eredi, ma non tutti sono meritevoli e non può fare affidamento sul suo testamento.
Inizia così un gioco di astuzia e inganno. Lear, rifiutando le convenzioni, sfida i suoi successori a dimostrare la loro devozione e abilità. Non sono semplici prove, ma vere e proprie sfide di leadership e saggezza, dove ogni mossa può essere l’ultima.
Gli eredi, mossi da ambizione e desiderio, tessono trame oscure per guadagnare il favore di un Lear sempre più imprevedibile, la cui follia sembra conoscere solo l’ascesa.
Questo è solo l’atto d’apertura di una serie che si dipana tra segreti e rivelazioni, dove ogni verità nascosta attende di essere svelata.
Benvenutə alla “Shakespeare’s The Broken Throne Series”
Gli scacchi sono tutti allineati… Che la partita abbia inizio!
Avvertenze/TW: si consiglia la lettura a un pubblico adulto e consapevole.
Se questo è l’inizio, non oso nemmeno immaginare come continui la serie.
Con questo primo capitolo della “Shakespeare’s The Broken Throne Series” le autrici ci portano all’interno di questa famiglia parecchio disastrata e particolare e ci fanno conoscere i personaggi principali della serie, ognuno dei quali avrà un suo libro.
È un romance, ma quello che salta subito all’occhio è l’alone di mistero che gira intorno a colui che dà inizio al gioco, una partita di scacchi dove il giocatore è un uomo potente e miliardario che si ritrova a dover fare i conti con la morte.
Quello che più mi è piaciuto di questo capitolo iniziale è proprio il fatto che le autrici non si sbilanciano, ti danno un accenno di ciò che ha in mente Sir Lear, ma mai tanto da farci capire il perché di determinate dinamiche o decisioni.
Ogni personaggio è ispirato a protagonisti delle varie opere di Shakespeare e anche i tratti predominanti dei loro caratteri sono ispirati a questi personaggi della letteratura che conosciamo molto bene.
Adesso la curiosità è tanta e capire cosa ha architettato Lear è più impellente che mai.
Macbeth ci aspetta, e io non vedo l’ora di iniziare a sfogliare le pagine.
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