Recensione “Stellaria” di Azzurra Pasquali

 

In un futuro lontano, il Concordato Stellare spinge le sue navi nello spazio profondo alla ricerca di asteroidi ricchi di materiali preziosi. Faith Morgan, un’umana dal passato tormentato, torna al servizio del Concordato come pilota dopo anni dal disastro della sua ultima missione. Segnata dall’incidente che le è costato una gamba e spinta da un disperato bisogno di denaro, si ritrova a lavorare fianco a fianco con un equipaggio che la disprezza.

Sulla stessa nave si imbarca Dak Re-Dek, in fuga dal suo pianeta. Deve nascondere i tatuaggi che celano la sua vera natura di serak, una specie temuta per la sua aggressività e per l’incapacità di gestire le emozioni. Con sé, Dak porta un segreto dal potenziale devastante per l’intera galassia.

Faith e Dak appartengono a specie nemiche. La logica vorrebbe che non collaborassero, né che stringessero un’improbabile alleanza per salvare il Concordato. Ancor meno dovrebbero provare sentimenti l’uno per l’altra. Eppure, il destino sembra avere altri piani.

 

 

La capacità di scrittura di questa autrice è assurda. Riesce a catturare l’attenzione dall’inizio alla fine ininterrottamente, la costruzione dei personaggi è perfetta, l’ambientazione è perfetta, la storia è perfetta.

Da una parte fa arrabbiare perché non si riesce a smettere neanche quando si dovrebbe andare al lavoro, a pranzo, a vivere fuori dalle pagine dei suoi libri… È incredibile la bravura di questa donna.

Ho letto tutti i libri della Pasquali finora e mi chiedo come sia possibile che io rimanga ancora esterrefatta dalla sua bravura. Non mi basta mai quello che leggo di suo. Ne voglio ancora e ancora… e per fortuna continua a scrivere!

 

Sono rimasta molto colpita dalle scene più intime, in cui dosa misurata le scene, senza dire troppo né troppo poco. La storia d’amore c’è e si percepisce ogni attimo, a partire dall’attrazione iniziale alla non accettazione che possa anche sono esserci l’idea di un rapporto, dalla volontà di protezione all’arrendersi all’evidenza.

 

Faith e Dak sono due personaggi caratterizzati alla perfezione, dove il mistero del passato viene svelato piano ma lasciandoci capire molto più di quello che viene messo nero su bianco. La forza di questi due personaggi è innegabile, ma anche questa viene dosata all’interno della storia, dove ognuno ha il proprio posto.

Faith ha subìto un declassamento per verità taciute, ha perso una gamba e la stima della maggior parte della gente a cui è stata raccontata una versione distorta per la salvezza di un unico personaggio. Ma questa ragazza non si fa abbattere da niente, è resiliente e rappresenta alla perfezione una fenice, che rinasce dalle proprie ceneri e risplende ancora di più, ma con umiltà e moderazione.

Dek è un personaggio particolare, con uno scopo ben preciso: la salvezza dell’umanità da una figura che è pura crudeltà. Sviare dal percorso che si è prefissato è pericoloso, ma l’amore decide da solo e il rispetto che questo ragazzo ha nei confronti della protagonista lo porterà a volerla difendere a ogni costo, anche a morire.

 

Mi piace sempre molto come alle varie figure secondarie sia dato spazio e importanza, tanto da rendere il romanzo più strutturato e profondo.

Bello anche il messaggio che ho percepito dal libro: non importa se gli altri cercano di abbatterci con ogni mezzo, se impariamo a conoscerci e a dare importanza alle nostre capacità, la nostra vera natura verrà a galla e, chi vorrà, saprà riconoscere il nostro peso nel mondo.

 

Questo non è un libro da lasciarsi sfuggire!

 

samanta

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