Recensione “Tenebre e ossa. Grishaverse vol. 1” di Leigh Bardugo

 

“Il dolore e la paura mi vinsero. Urlai. La parte nascosta dentro di me risalì con impeto in superficie. Non riuscii a fermarmi. Il mondo esplose in una sfolgorante luce bianca. Il buio si infranse intorno a noi come vetro”. L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.

 

Un fantasy consigliato da un’amica, l’ho preso così ad occhi chiusi e divorato in un paio di giorni.

Siamo in un mondo popolato dalla magia, i nomi e le ambientazioni ci ricordano le lande desolate della Russia dello scorso secolo, due orfani che crescono insieme, Alina e Mal, lei diventa una mappatrice e lui un tracciatore, lei lo ama da sempre ma si sente insignificante e non abbastanza per lui, che miete cuori senza sforzo.

Durante una spedizione nella Faglia d’ombra che attraversa il regno di Ravka e che è popolato dai Volcra, esseri volanti e sanguinari, in lei si scatena un potere strabiliante che ignorava di avere.

Vista come la speranza per poter sconfiggere le tenebre, viene prelevata e portata al Piccolo palazzo dove verrà addestrata a sviluppare e gestire il suo potere in mezzo ai Grisha, creature magiche che si differenziano in base all’elemento della natura che riescono a dominare.

Fra vita di corte e allenamenti, persone invidiose o amiche, insegnanti e sacerdoti, la ragazza dovrà capire a chi poter donare la sua fiducia, mentre con la mente sarà sempre a Mal, di cui non ha più avuto notizie.

Alina riceverà le attenzioni dell’Oscuro, colui che è secondo solo al re e, per la prima volta nella sua vita, si sentirà finalmente utile e apprezzata, ma non è tutto oro quello che luccica…

 

“Quando l’Oscuro aveva stretto le dita intorno al mio polso mi ero sentita diversa, qualcosa di più”

 

Ultimamente il mondo fantasy mi sta riservando soddisfazioni enormi, la narrazione di questo romanzo è fluida e ammaliatrice, l’autrice non si è fatta tentare dallo spicy, ci sono sentimenti, analisi interiori, personaggi accattivanti e tanta avventura, spero di riuscire a leggere a breve anche il resto della saga. Consigliato

 

-Ti manco, Alina? Ti sono mancato quando eri via?-

-Ogni giorno-

-Tu mi sei mancata ogni ora-

 

 

 

Anna

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