Recensione “Terrore ad alta quota” di Heather J.Fitt

 

Dopo un periodo particolarmente duro, Melissa ha deciso di concedersi una vacanza. Il suo ruolo di madre single e il lavoro da infermiera non le concedono pause, ma ora, finalmente, lei e suo figlio Theo, di due anni, stanno per raggiungere le Barbados. Sullo stesso aereo, in prima classe, una coppia di futuri sposi, assieme a parenti e amici, è diretta verso la stessa meta tropicale, dove verrà celebrato il matrimonio. L’atmosfera di festa, però, viene interrotta quando due passeggeri accusano un malore improvviso. Melissa interviene, ma si accorge subito che non c’è nulla da fare. Quando i due muoiono, uno dopo l’altro, risulta terribilmente chiaro che non può essersi trattato di una coincidenza: a bordo c’è un assassino. Intrappolati a quasi diecimila metri di altitudine sopra l’oceano Atlantico, i passeggeri cominciano ad accusarsi a vicenda; e quando il piccolo Theo sembra essere scomparso nel nulla, la situazione si fa ancora più spaventosa. Facendo leva solo sulle proprie conoscenze mediche e sul proprio coraggio, Melissa dovrà battersi per ritrovare suo figlio e smascherare l’assassino, prima che sia troppo tardi…

 

Un giallo fresco e dinamico, ambientato a 9000 metri di altitudine.

Il volo per Barbados vede la prima classe occupata da un wedding group, mentre in economy, tra i passeggeri, Melissa, una madre single, viaggia con un bambino piccolo.

Il gruppo vip è composto da personaggi variegati, più o meno snob, che tenderanno a far pesare il fatto di essere passeggeri privilegiati, ma iI viaggio verrà turbato da macabri eventi.

Melissa ha voluto allontanarsi da una situazione sentimentale insostenibile e si è imbarcata in questa avventura nonostante i disagi del dover viaggiare col figlioletto di pochi anni. La sua professione di infermiera la mette in luce quando si verificano morti improvvise in business class e verrà invitata a collaborare per dare la sua opinione, ma un segreto che la riguarda verrà svelato, stravolgendo la trama.

 

Narrazione multi pov, una voce, quella dell’assassino, si rivolge direttamente al lettore, mentre gli altri personaggi ci raccontano la loro versione e le loro impressioni.
Per la maggior parte del romanzo la trama è interessante ma, verso il finale, perde mordente: subentra la connotazione romance che va a rovinare la trama investigativa, anche se l’ultima riga ci lascia a bocca aperta.

 

Anna

Alessandra Cicerano

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