Recensione “The awakening. Il risveglio. The dragon heart legacy (Vol. 1)” di Nora Roberts

 

Quando Breen Kelly era bambina, suo padre le raccontava storie di luoghi e creature incantati. Ora è una ventenne ansiosa, sommersa dai debiti studenteschi e alle prese con un lavoro che odia. Ma un giorno scopre che la madre le ha tenuto nascosto un conto di investimento a suo nome del valore di quattro milioni di dollari finanziato dal padre scomparso. Una fortuna del genere cambierebbe la vita a chiunque. Ma Breen non sa che, quando utilizzerà parte del denaro per recarsi in Irlanda, verrà a conoscenza di segreti che mai avrebbe immaginato e finalmente svelerà il mistero dietro ai sogni sui draghi e all’uomo dai capelli argentati che continua a vedere nella sua mente, e che la invita a tornare a casa. Ma soprattutto scoprirà il luogo in cui ritrovare sé stessa: attraverso un portale che da Galway la condurrà tra le braccia di un uomo di nome Keegan, in una terra di fate e sirene. Lì dovrà trovare il coraggio per affrontare un destino pericoloso e potente…

 

Questo romanzo è un percorso introspettivo che inizia da Philadelphia, passando per l’Irlanda fino a un mondo magico sconosciuto, abitato da personaggi legati a un destino che solo Breen, la protagonista, potrà aiutare a far compiere.

Breen non è la tipica eroina, la chiamerei “in training”, innanzitutto perché deve imparare a credere in se stessa, e poi a capire che le fantastiche abilità che ha possono essere sfruttate per il bene altrui, oltre che per il proprio.

Ho molto apprezzato la crescita e la presa di consapevolezza della protagonista. La conosciamo come schiva, impaurita dal mondo, soggiogata da una madre che l’ha voluta tenere sotto una campana di vetro, in cui ogni suo punto di forza era stato trasformato in difetto. Grazie a escamotages che non vi svelo, parte per l’Irlanda alla ricerca del suo passato, di un padre che è convinta l’abbia abbandonata alle grinfie della madre. E qui impara a vivere da sola, ad apprezzare le piccole cose e a non lasciarsi abbattere. Ha uno scopo, e nel cercare ciò di cui ha bisogno, trova molto di più.

Per fortuna ha Marco accanto a sé, un amico, un fratello, un personaggio che ha qualcosa di speciale, peccato lo si veda molto poco. È uno di quelli di cui ti fa piacere leggere, perché portano positività… e non è il solo. Devo ringraziare l’autrice per aver introdotto Sally, che amo da morire!

Questo è un libro che va letto senza fretta, va assaporato, gustato, va letto percependo i colori e gli odori di una delle mie ambientazioni preferite. È tutto talmente vivido da sembrare di trovarsi lì, in Irlanda e non solo…

Lo scopo di questo viaggio è il ritrovarsi, il ricongiungersi sia con un passato che prepara al futuro, sia con se stessa. È una lotta continua per imparare a gestire le proprie capacità e per scoprire le sue potenzialità. E se, nel farlo, impara anche a lasciarsi un po’ andare, male non fa.

Il cliffhanger alla fine mi ha stesa! Per fortuna ho già il seguito tra le mani…

 

samanta

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