Recensione “The hate you drink” di N. R. Walker

 

Erik Keston, erede di un impero immobiliare, sa cosa occorre per avere successo. Nonostante sia ricco, si arrangia da sé. Lavora sodo, ha i piedi per terra, è fascinoso. Ed è segretamente innamorato del suo migliore amico.

Monroe Wellman ha perso i genitori tre anni fa e non ha elaborato il lutto, non si è mai ripreso. Aver ereditato l’azienda e le ricchezze di famiglia non vuole dire niente per lui, e la sua spirale di autodistruzione è ampia quanto spettacolare. Etichettato come il cattivo ragazzo di Sydney, passa più giorni ubriaco che sobrio, e l’unica persona che gli è sempre accanto in tutto quel caos è il suo migliore amico Erik.

Ma quando Monroe tocca il fondo, Erik gli presenta un ultimatum, e tutto il suo mondo si ferma di colpo. Solo quando ritrova la lucidità, Monroe riesce a capire davvero che quello che cerca non si trova in fondo a una bottiglia. Quello che cerca è sempre stato al suo fianco.

 

 

Hi readers Sale e Pepe, 

Eccomi a parlare del libro “The hate you drink (Edizione Italiana)” di N. R. Walker. 

Un Romance contemporaneo, autoconclusivo, di una autrice che mi piace molto che, anche stavolta, ha scelto di parlare di una storia “vera” e di trattare un tema delicato. Infatti, in questa lettura conosceremo Monroe, Erik e insieme a loro leggeremo di alcolismo.

Monroe ha perso i genitori e non è  ancora riuscito ad elaborare il lutto, per questo è caduto in una spirale di autodistruzione e dipendenze da alcol. Passa più tempo ubriaco che sobrio ed è conosciuto come il cattivo ragazzo di Sydney. 

“Non era l’alcol che desideravo, ma il controllo. Volevo calmarmi e prendere il controllo della mia mente e del mio corpo. E spazzare via il dolore dal petto. Volevo dimenticare. Volevo che nulla avesse importanza.”

L’unica persona che gli è sempre accanto nel caos che sembra essere la sua vita è il suo migliore amico Erik.
Erik è l’erede di un impero immobiliare, ha successo ma non se la tira, lavora sodo, non fa follie e segue sempre le regole, tranne quando sta con Monroe, perché è segretamente innamorato di lui e non riesce a dirgli di no.
Questo fino a quando Monroe tocca il fondo ed Erik, pur di salvarlo da se stesso, smette di assecondarlo facendosi anche del male. 

“Lui aveva la sua dipendenza e io la mia. La sua dall’alcol però lo stava uccidendo. E osservarlo perdere lentamente il controllo, stargli così vicino ma tanto lontano, stava uccidendo anche me. Le dipendenze, sotto qualsiasi forma, sono una vera merda.”

A dispetto di queste problematiche e del difficile contesto che l’autrice ci presenta, questo libro non mi è sembrato forte e d’impatto come mi sarei aspettata. 

Non è una cosa del tutto negativa e non so neanche dirvi cosa di preciso mi sia mancato, perché sono tante piccole sfumature.
Credo  che sia stata una scelta dell’autrice quella di mantenere uno stile “leggero” e di non focalizzarsi sul dolore, ma sulla speranza e sull’amore.

In ogni caso, non posso dire che la storia sia superficiale né per quanto riguarda la parte dei sentimenti, né per la descrizione della terapia e del percorso di riabilitazione. 

Nella costruzione di quest’ultimo però, e quindi anche dei sentimenti collegati e del  successivo passo verso la “guarigione”, (tra virgolette perché la guarigione non esiste è un percorso sempre in divenire), per i miei gusti, manca qualcosina.

Però posso dire che sia Erik che Monroe come personaggi mi sono piaciuti, sono entrambi ben caratterizzati e mi hanno emozionata in diversi punti, sia singolarmente che quando sono insieme.
Sono dolcissimi e la loro storia è  commuovente  e dolorosa, ma anche davvero bella ed emozionante.

Anche il personaggio secondario di Saul è altrettanto ben descritto e le famiglie di Erik e Monroe, anche se poco presenti, hanno un impatto positivo. 

Ci sono tante frasi che ho sottolineato in questo libro, ma una mi ha colpito in particolare e vorrei condividerla con voi. 

«Una volta qualcuno mi ha detto che se bevi odio, arriverà il punto in cui non hai altro dentro di te,» disse. «Ed è molto vero. Ma lo stesso si può dire dell’amore. Se lo bevi, se è la sola cosa che fai entrare in te, allora l’amore sarà l’unica cosa nel tuo cuore.

È credo che leggere questo libro sia come bere amore, per cui fatelo. 

ELEONORA

 

 

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