La vendetta è meglio se servita con lui come portata principale.
Otto anni fa, l’ex Sergente d’armi Nathan Schultz si lasciò sfuggire l’amore della sua vita. Dopo aver assistito a tutti i suoi amici che trovavano la loro felicità mentre la sua era sempre più lontana, è finalmente pronto a lottare per Chelsea Callaghan; e non ha paura di giocare sporco.
Chelsea ha sempre seguito le rigide regole impostole dalla sua famiglia, con una sola straziante eccezione. Quando riceve l’invito di matrimonio di un vecchio compagno di scuola, sa a chi dare la colpa. Se in principio va con l’intento di confrontarsi con Nathan, presto si ritrova ricattata a passare una settimana intera lì. Con lui.
Non la darà vinta a Nathan senza prima fargliela pagare. Purtroppo, la vendetta è un piatto che va servito con i vestiti addosso, e loro due non riescono a passare del tempo insieme senza togliersi i loro. Intanto che l’insaziabile e veemente passione si trasforma in qualcosa di più, i due iniziano a perdere di vista le ragioni per cui non possono stare insieme. Ma con così tante decisioni sbagliate che aleggiano fra loro, riusciranno Nathan e Chelsea a prenderne una giusta?
Aspettative alte per una sinossi che faceva sognare; avrebbe potuto essere di più, ed è qui il mio punto fermo.
Delusa? Non direi, ma mi aspettavo molto di più: dalla cover immaginavo un chick-lit, dalla sinossi un second-chance; nel corso della lettura non sono riuscita ad associare un vero e proprio trope al libro, molto vago nel genere, troppo breve per essere considerato un romanzo a tutti gli effetti.
Sarebbero servite più pagine per spiegare e per aver un giusto finale… si corre dalla prima all’ultima pagina, mancando passaggi e archi temporali fondamentali, le spiegazioni sono “furtive” e sempliciotte per una storia che avrebbe potuto dare tanto.
Concedo la sufficienza per l’idea di base, passatemi il termine, per i protagonisti che avrebbero voluto dire di più ma che sono stati “zittiti” in poche pagine.
Si parlava di primo amore, quello che toglie respiro e sonno e che colpisce dritto al cuore, quello difficile da dimenticare… ritengo sia impossibile da descrivere in meno di duecento pagine e con uno stop di otto anni… IO avrei voluto sapere, scoprire quei pensieri e quelle parole non dette.
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