Recensione “Un disastro d’uomo” di A. M. Hargrove e Terri E. Laine

 

 

 

 

 

Donnaiolo, Sciupafemmine, Dongiovanni, Rubacuori sono tutti epiteti familiari per Ben Rhoades. Lui preferisce Uomo dei Soldi o Dio del Sesso, ma non permette all’opinione degli altri di influenzarlo. Le cose sono peggiorate da quando non ha più la sua bussola, il suo migliore amico, la cui morte devastante in giovane età gli ha insegnato la preziosa lezione di non avvicinarsi troppo a nessuno… mai. Almeno finché una donna intelligente e cocciuta, con curve accattivanti, non lo sconvolge, rifiutando di lasciarsi domare.

La vita di Samantha Calhoun è sulla giusta carreggiata anche dopo la rottura sconvolgente con l’uomo che pensava di voler sposare. A testa alta, si concentra sulla sua carriera e nel costruire un’impresa di grande successo. Tuttavia, per un incontro fortuito si perde in due seducenti occhi grigio acciaio, che la fanno vacillare e le danno il batticuore. Conscia dei pettegolezzi e delle regole di Ben, Samantha prova a stare al suo gioco, cercando anche di proteggere il proprio cuore.

Quello che loro non sanno è che stanno per intraprendere un viaggio in cui le loro vite entreranno in contatto e in cui dovranno subire il test più importante di tutti, perché Samantha è colei che cambierà le regole del gioco, colei che riuscirà, nel disastro che seguirà, ad addomesticare quel disastro d’uomo che è Ben.

 

Se nel capitolo precedente avevamo lasciato il cuore tra quelle righe ed un’infinità di lacrime, in questo credevo di ritrovare quel cuore perduto.

Ritroviamo Ben, cinico dongiovanni che non crede all’amore, che cerca di rimanere a galla tra i ricordi del vecchio amico e la sua paura di perdere qualcosa e, soprattutto, qualcuno a cui tiene.

Il prologo parla chiaro: lui lascia andare, lascia scappare via per paura di tornare a soffrire.

“La desolazione mi costringe e poi mi distrugge il petto, perché la cosa migliore che abbia avuto non c’è più… e mi ha lasciato con la certezza che sono fatto per stare con lei. Ti amo.”

Nei primi capitoli si ritorna indietro nel tempo, lui soffre per la perdita di Drew, lui che veglia sulla tenera Cate, lui che sopravvive tra affari e una finta ragazza che serve all’occorrenza, ma un incontro al supermercato rimescola tutte le carte.

Se dapprima la storia deve rimanere una sorta di passione furtiva, in seguito la sua mancanza e la sua voglia di stare insieme fanno sì che il rapporto di intensifichi.

Ma ha paura di perdere la persona a cui tiene, di ricominciare a vederla soffrire e lasciarla andare.

“Se ti dicessi che ti amo, farebbe qualche differenza? – A volte, l’amore non è abbastanza!”

Parole che trafiggono un cuore già compromesso. Rimane sola nel momento più importante e più difficile e con il cuore a pezzi.

“Lei il capocantiere che ha messo un freno alla mia palla demolitrice.”

Lasciarla andare per non soffrire nuovamente, lasciarla andare e chiudere quella porta per non ritrovare quelle lacrime, quel dolore e la paura di perderla.

“Non posso guardare di nuovo morire qualcuno che amo. Mi ucciderebbe.”

Ritrovare in lei lo stesso sguardo di quell’amico distrutto.

“Permettiti di innamorarti, amico. Sarà il regalo più grande che tu possa fare a te stesso; e a me.”

Lacrime, rabbia e dolore, un mix perfetto per affondare quel cuore innamorato.

“Ti amo così tanto che la tua felicità significa tutto per me, anche se non sono io a dartela.”

Riuscirà l’amore a superare la paura?

Giuro che sono in cerca ancora di quel cuore perso precedentemente, le lettere di Drew sono il surplus per noi lettori, ritrovare quel grande uomo in quelle parole confortanti e lancinanti allo stesso tempo.

Non so che altro aggiungere in questa recensione, se non che ho amato tutti i protagonisti, sono rimasti eterni tra le pagine e immortali nel nostro cuore.

firma Claudia

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