Recensione “Unexpected roommate” di Fabiana Vestoso

 

UN APPARTAMENTO. DUE PERFETTI SCONOSCIUTI. UN PICCOLO DETTAGLIO: NESSUNO DEI DUE SA DELL’ALTRO.

Camilla Johnson ha perso tutto. Tranquilli, niente di tragico: solo la casa, la pazienza e, forse, anche la sanità mentale. Ma la vita è imprevedibile e, proprio quando sta per piazzare la sua valigia sotto un ponte, un adorabile vecchietto di nome Jalal le offre una sistemazione temporanea nell’appartamento di suo nipote. Due stanze, due bagni, un simpatico modellino di un’auto da corsa in salotto… Perfetto, no?
Peccato che il legittimo proprietario dell’appartamento, Carter Locker, non sia quel nipote.
Carter ha una startup da mandare avanti, un’app da programmare, un night club di cui si dimentica regolarmente e una relazione che si sta sbriciolando come biscotti nel latte. L’ultima cosa di cui ha bisogno è una coinquilina abusiva che usa il suo bagnoschiuma, dorme nel suo letto (quando lui non c’è) e si aggira nel suo appartamento come se fosse casa sua.
Grazie agli orari sfasati e alla complicità di un Jalal un po’ troppo ficcanaso, Camilla e Carter convivono per giorni senza accorgersi l’uno dell’altra… finché la verità non viene a galla nel modo più assurdo possibile.

 

Molto, molto carino.

A volte è così difficile lasciarsi andare all’amore che, a capire di essersi innamorati, ci vuole tanto tempo.

Entrambi i protagonisti hanno subìto delle gravi perdite e, anche se non viene esplicitato, resta sullo sfondo questa paura a lasciarsi andare, a provare qualcosa per paura di perdere di nuovo chi si ama, a perdere prima ancora di avere.

La storia tra Camilla e Carter inizia in modo decisamente particolare e solo grazie a Jalel, un portinaio iraniano di una dolcezza e un cuore immensi. Tra i due protagonisti l’attrazione è immensa e la passione sfocia in litigi e notti estremamente intense… Peccato che entrambi siano così frenati nel lasciarsi andare, aggrappandosi, invece, a ciò che fa loro più comodo, cioè affrontare l’altro tramite insulti e rabbia, e quel muro che sembra così facile costruire giorno dopo giorno.

Carter scopre, solo grazie a Camilla, cosa significhi la gelosia, e fa di tutto per starle vicino e tenerla sotto controllo, perché sapere che lei sta bene è diventato improvvisamente più importante del lavoro. Non amo particolarmente questo personaggio perché, nonostante la sua crescita indiscussa, tutto si muove soprattutto grazie a Camilla. Lei sì che è un personaggio ben apprezzabile: sincera, buona, un tantino sfortunata, decisamente focosa!

Camilla sa cosa vuole e fa in modo di ottenerlo. L’importante è che non si tratti di Carter, perché in questo caso non capisce più niente. Nessuno dei due lo fa. Quell’attrazione li cambia, li porta l’uno vicino all’altra di continuo, ma nessuno dei due riesce a esternare ciò che hanno fatto estrema fatica a capire.

Scritto bene, la storia è scorrevole e veloce. Molto carino come la maggior parte dei libri pubblicati da questa CE!

 

samanta

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