Recensione “Wŏ ài nĭ– L’ultimo destino possibile” di C. K. Harp

 

 

È l’anno yǐchǒu del grande Yangdi quando, sotto gli occhi stupiti della sua promessa sposa, Yixuan cade
dalla Collina dei Quattro Saggi e precipita tra le braccia del ragazzo più bello che abbia mai visto. Dell’unico
ragazzo che abbia mai visto, in realtà. Suo padre, infatti, gli ha vietato di mettere piede oltre il terzo cielo,
pena una punizione memorabile capace di spogliarlo anche dei suoi poteri divini. Tuttavia, osservando il
regno degli uomini e il suo nuovo amico, Yixuan si chiede perché. Perché solo a lui, tra tutti gli immortali, è
precluso vivere come chiunque? Quali nefandezze ha commesso nella sua vita precedente per meritare
quell’esistenza? D’altronde, deve esserci un motivo se il sovrano di giada lo odia al punto da preferirlo
morto piuttosto che libero.
In un mondo in continuo mutamento, a pochi anni dalla riunificazione del paese sotto la dinastia Sui, i
destini di un immortale e di un semplice ragazzo tornano a unirsi dopo secoli di oblio, in una storia andata
perduta nello sconfinato universo ma destinata, forse, a scardinare l’armonia stessa che lo governa.

 

 

Hi lettrici e lettori Sale e Pepe, 

Oggi vi parlo della mia prima esperienza con un genere (sottogenere) un po’ particolare, ovvero il fantasy orientale – Xianxia, il libro in questione è 

Wŏ ài nĭ– L’ultimo destino possibile di C. k. Harp. 

 

Vi chiederete cosa c’è di diverso, così come ho fatto io quando ho deciso di approcciarmi a questa lettura, per cui cercherò brevemente di chiarire cosa troverete leggendo uno Xianxia, questo è un genere di fantasy influenzato dalla mitologia , dal taoismo, dal buddismo, dalle arti marziali, dalla medicina tradizionale, dalla religione popolare e da altri elementi tradizionali della cultura cinese, una cultura molto antica e “particolare”, almeno agli occhi di noi orientali. 

E vi posso assicurare che questi elementi all’interno del libro si sentono e si percepiscono tutti. 

 

L’autrice ha cercato di aiutarci ad entrare nel mondo da lei creato mettendo anche un piccolo specchietto con le pronunce giuste di lettere e nomi e aggiungendo ad ogni termine usato una nota esplicativa.

Comunque, anche con questi piccoli aiutini, il romanzo rimane molto corposo e complesso e va letto con attenzione, così da poter percepire tutte quelle piccole minuzie e seguire l’arco narrativo degli eventi, che non è sempre lineare, perché la costruzione temporale viaggia un po’ all’interno delle vite dei due protagonisti e non solo. 

 

Certo è che lo stile narrativo dell’autrice è molto suggestivo e proprio il particolareggiato modo di descrivere mi ha conquistata facendomi addentrate nel mondo dei Nove Cieli e degli imperi d’Oriente. 

Per me questi elementi erano qualcosa di nuovo, per questo non è stata una lettura semplice e immediata, nello specifico il primo 30/40% è molto introduttivo e ci presenta le vicende senza però svelarci molte cose, lasciando alcuni vuoti,  ed è solo dalla seconda metà in poi che i tasselli iniziano ad incastrarsi e il puzzle a prendere forma e completarsi

 

A muovere tutti gli eventi sono due anime legate dal fato e dall’amore, ovvero quelle  di Yixuan il guerriero e Shunzi il leggendario, anche se a tutti gli effetti i due amanti predestinati non sono e non fanno assolutamente quello che mi sarei aspettata. 

Non sono i baci e le carezze (o non solo) a mostrarci il loro legame, ma ciò che dicono e fanno da sempre, anche inconsapevolmente, l’uno per l’altro, che l’autrice ci descrive tutto userò in frammenti, sia tramite le scene del presente che i ricordi del passato, ma tutto sempre incastonato in un contesto molto più ampio, fatto di guerre, scontri e caos sia in cielo che sulla terra. 

 

Questo perché fondamentalmente questo NON è un romance, quindi seppur il sentimento sia quello che muove tutto, non è la relazione romantica ad essere al centro. 

Direi che una frase perfetta da abbinare a questo romanzo sia l’ultimo verso del Paradiso di Dante: “L’amor che move il sole e l’altre stelle” perché ciò che avviene è che  il destino e l’amore di due soli uomini è legato inesorabilmente alla sopravvivenza di tutto ciò che esiste. 

 

“Le forze Yin e Yang sono i due perni intorno cui ruotano gli elementi che compongono la natura, la quale a sua volta si fonda e trae origine dall’armonia tra bene e male, tra luce e oscurità, tra amore e corruzione.”

 

Chi mi conosce sa che io sono una lettrice romance al 99%, al massimo prediligo fantasy/urban fantasy in cui comunque la nota romance è presente,  per cui con questo libro mi sono ritrovata proprio fuori dal mio mondo, ma è stata una lettura talmente tanto coinvolgente che non poteva  non conquistarmi. 

L’autrice mi ha spinto nel mondo da lei creato, un po’ come il destino ha spinto Yixuan nelle braccia di Shunzi. 

 

Quindi, per ricapitolare, non è un libro leggero, di quelli che si legge in poche ore e in tutta serenità, ma è uno di quei romanzi che si deve assimilare pagina dopo pagina, una lettura per gli amanti del genere storico ed anche del fantasy, ma che non posso far altro che consigliare a tutti quelli che desidera una lettura d’impatto e di spessore.

 

 

ELEONORA

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