*PRIMO VOLUME NON AUTOCONCLUSIVO DI UNA TRILOGIA*
Roma 2006.
Cosa faresti se dovessi fingere di essere fidanzata col ragazzo che odi per conquistare quello che ti piace?
Caterina Farnesi frequenta l’ultimo anno del liceo classico. È una ragazza spigolosa, saccente e altezzosa che non vuol perdere tempo dietro ai ragazzi o ad altro che potrebbe distoglierla dal suo adorato studio. Purtroppo ha una cotta per il suo migliore amico Leonardo, a sua volta fidanzato con Beatrice, compagna di banco di Caterina.
Una mattina, Cat scopre un segreto scottante sul ragazzo che odia: il popolarissimo e irriverente rappresentante d’Istituto Adriano Greco. Lui è tutto ciò che lei detesta e approfitterà di questa occasione per ricattarlo e chiedergli di fingersi il suo ragazzo per fare ingelosire Leonardo. Ma cosa succederebbe se la finzione si mischiasse con la realtà e Caterina si rendesse conto che Adriano non è così terribile come credeva?
Eccoci qui, ho appena finito di leggere il libro e sono ancora con la bocca spalancata. L’autrice ci aveva avvisato c’è scritto in maiuscolo nella trama, ma sinceramente non ero preparata ad un finale così.
Ho letto tutte le quattrocento pagine del libro cercando di immedesimarmi nei vari protagonisti, ragazzi diciottenni, e anche se è passato un po’ di tempo, mi ricordo ancora come stavo e cosa provavo, quindi per il 99% delle situazioni mi sono immedesimata perfettamente nei ragazzi che animano queste pagine.
Intrecci amorosi all’ultimo anno del liceo, caratteri spigolosi e maschere che nascondono il vero io davanti agli altri. Il sottile confine tra amore e odio, il sottile confine tra amicizia e amore. Il non accettare i propri sentimenti e non riuscire a fare chiarezza su cosa si prova. Si sa, i diciotto anni sono indimenticabili anche per questo.
Ho divorato le pagine, cercando di farmi un’idea di come potrebbe essere la fine, cercando di immaginare l’epilogo di questa storia, cercando di prendere una posizione nei sentimenti di Cat verso Leo e Adriano.
Sono arrivata all’ultima pagina con la speranza di avere per lo meno un’idea su come andrà a finire tra i ragazzi, ma l’autrice mi ha mescolato le carte sotto agli occhi lasciandomi con il fiato sospeso fino alla prossima uscita.
Scrittura scorrevole e ben definita, una trama che ti imprigiona e ti lascia con la curiosità di averne ancora…
Un solo appunto, sono una motociclista e ho visto diverse incongruenze durante la lettura, purtroppo non posso esimermi dal farlo notare dall’autrice. Una Ninja non ha nessun tipo di spazio sotto al sellino, non ci entra un casco, figuriamoci due… Inoltre, quando narra di lui che seduto in sella tira su di peso a lei per farla salire, è matematicamente impossibile, a meno che non ha il busto che si gira a 180 gradi, tanto meno quando l’autrice descrive che lui la issa sul sellino trovandosela naso a naso… c’è il serbatoio, impossibile trovare lo spazio per due sul sellino anteriore.
Detto questo, a parte il mio essere puntigliosa sulla questione moto, direi che il libro vale!
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