Chicago, Illinois, U.S.A.Una lettera di ammissione all’università mi cambierà la vita. Un sogno che si avvera, una nuova avventura, la meta per la quale ho lavorato duramente al liceo.Il destino però ama giocare e mescolare le carte sul tavolo.Sul mio cammino incrocerò gli occhi neri di un ragazzo che nasconde un segreto, un’anima rotta che sembra appartenermi da sempre.Siamo due mondi così distanti che potrebbero sgretolarsi in un solo sguardo.
Peperine sono qui a parlarvi della mia ultima lettura, una lettura che in realtà avevo già letto quando l’autrice aveva pubblicato in self.
La storia ci parla di Erin, una studentessa al primo anno della UChicago. Una ragazza come tante altre, con sogni e speranze per il futuro e, come tutte, ha una compagna di stanza che la introduce nella sua cerchia. Qui conosce Carter, un ragazzo enigmatico e misterioso e, proprio queste sue due qualità, o pecche, a seconda dei punti di vista, la attraggono e la spingono tra le sue braccia. Inizia una storia, con alti e bassi, perché Carter è sfuggente e nasconde un segreto che fa di tutto per celare a quella ragazza che sta prendendo, giorno dopo giorno, sempre più spazio nel suo cuore. Ma si sa, le bugie hanno le gambe corte e quando la verità verrà a galla, investirà Erin con la forza di un uragano. La nostra protagonista sarà in grado di perdonare Carter? Io non vi svelo altro…
Dunque, da dove iniziare? Sicuramente non è una storia semplice, né dal punto di vista narrativo, né da quello del lettore. Non capita spesso di leggere trame che trattano il tema delle droghe e dell’alcol, dei loro effetti e dei loro pericoli: l’autrice è riuscita a parlarne in modo esaustivo mantenendo, però, sempre un tono leggero. Tuttavia non ho apprezzato molto l’altalena emotiva di cui era preda Erin prima di scoprire il segreto di Carter: a mio avviso è stata troppo rimarcata. È vero che determinate sostanze influiscono sul comportamento umano, ma in alcuni passaggi, ho trovato la nostra protagonista fin troppo ingenua. La storia ci viene raccontata dalla sola voce di Erin, e questo, secondo me, è un vero peccato: “ascoltare” il pensiero di Carter avrebbe sicuramente aggiunto maggiore enfasi alla storia. Il metodo di scrittura è composto da periodi brevi, che spezzano la fluidità e la scorrevolezza della lettura e che fanno sembrare il libro, più una cronaca degli avvenimenti che la trama di una storia.
“Tra spiegazioni e qualche leggero dibattito, la lezione passa in fretta.
Abbandono l’aula e mi dirigo nella prossima.
Nel tardo pomeriggio raggiungo la mia stanza, butto la borsa nel letto, mi metto comoda alla scrivania e inizio a studiare. Ho qualche ricerca da fare e qualcosa da recuperare in letteratura.
Alle 8:30, quando finisco di studiare, ricevo un messaggio da parte di Julie che mi invita a mangiare una pizza. Accetto e mi informa che tra mezz’ora passerà a prendermi. Così inizio a prepararmi e dopo trenta minuti mi faccio trovare fuori.
Raggiungiamo la E Madison St., una strada piena di negozi lussuosi e gioiellerie. Ci accomodiamo da Pizzano’s, una pizzeria che offre il posto sia all’interno che ai tavolini fuori, in uno spazio recintato e pieno di fiori.
Ci accomodiamo e ordiniamo le pizze che arrivano in fretta.”
Questo metodo di scrittura non mi ha permesso di immedesimarmi con i protagonisti, non sono riuscita a vivere con loro le emozioni, le sensazioni, i sentimenti, sono rimasta spettatrice esterna della storia. I personaggi sono ben caratterizzati e quello che ho apprezzato più di tutti è stato Derek, malvagio, subdolo, ma coerente, logico e lineare nelle sue azioni. Le scene hot non sono mai volgari e risultano perfettamente in linea con la trama di questo YA.
Quindi, tirando le somme, non è un libro per chi cerca una lettura semplice o leggera, ci racconta di drammi, di sofferenza, di dolore, di solitudine, ma ci parla anche di speranza, di voglia di rinascita, di amore… Quel tipo di amore che forse può riuscire, dove tutto il resto ha fallito. Va letto, se non altro per l’originalità del tema trattato.
Alla prossima!
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