Filippo vive da anni in un borgo ormai disabitato sull’appennino emiliano, isolato dal resto del mondo e in equilibrio perfetto con la natura. La felicità, quella vera, l’ha provata e sa di non poterla avere più indietro… Inutile tentare, inutile rimettersi in gioco, tutto ciò di cui ha bisogno sono i suoi boschi, il suo cane, Vivere alla giornata. Sopravvivere, giorno dopo giorno. Per questo non è affatto contento che la sua routine venga interrotta da Bianca, giovane architetto di Modena che, con tutta la sua innocenza e fragilità, gli propone di acquistare il suo borgo per trasformarlo in un grande albergo. Ma anche Bianca ha bisogno di un riscatto. Quel lavoro lo deve portare a termine se non vuole essere licenziata, e magari avere quell’avanzamento di carriera che nel suo ufficio, misogino e maschilista, sembra essere riservato solo ai colleghi uomini. È stanca di una vita di fotocopie e caffè, e quella del borgo è la sua grande occasione…
Una sfida che però sembra già persa in partenza quando si trova davanti il rifiuto categorico di Filippo. Ma a quel punto dovrà anche chiedersi quali siano le battaglie per cui valga davvero la pena lottare. E forse la più importante di tutte è quella più inaspettata, quella che il destino ha scelto per il suo cuore.
ROMANZO AUTOCONCLUSIVO
Lo sentite anche voi questo odore di erba appena tagliata? Di pece che cola dai rami? Di pioggia?
Questo è quello che l’autrice è in grado di fare, leggendo il libro.
Gli odori ti si appiccicano addosso, li senti come se in quel momento anche tu fossi lì insieme ai protagonisti, li vivi, li percepisci.
In poco meno di tre ore mi sono ritrovata a leggere l’epilogo, con le lacrime agli occhi, un cuore leggero e un sorriso sulle labbra, perché quando la vita ti schiaffeggia, le seconde possibilità hanno un sapore dolcissimo.
Bianca e Filippo, un incontro/scontro che sin da subito incuriosisce e inizia a farti stare sulle spine, perché, nonostante le ritrosie, quando si accende la scintilla si percepisce anche da poche parole.
Ho letto il libro tutto d’un fiato, mi sono commossa, ho tifato per loro e, alle volte, mi sono anche arrabbiata con loro.
Un bosco, un borgo ormai abbandonato e un piccolo paesino ai piedi della montagna fanno da sfondo alla storia tra Bianca e Filippo e si sa, quando chi legge nel mentre piange è perché le emozioni sono palpabili.
Un libro che si lascia leggere alla velocità della luce, che ti entra nel cuore e una volta finito, vorresti riprenderlo da capo.
Qualche piccolo errore e refuso lo troviamo sfogliando le pagine, ma questi non minano la bellezza della storia.
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