Ogni favola, si sa, termina con un abito bianco, un bacio appassionato e uno sguardo commosso… O perlomeno così dovrebbe essere.
Per Ellie Wiler, la pasticciona newyorkese, però, le cose potrebbero prendere una piega diversa.
Dopo una romantica proposta di matrimonio, Ellie è convinta che il suo grande giorno sia arrivato e già vede concretizzarsi il finale della sua favola con il suo capo, Gregory Aldrin.
Nonostante una famiglia invadente e bizzarra, pronta a farla impazzire con i preparativi, Ellie è determinata ad avere un matrimonio perfetto.
Tuttavia, il passato irromperà alla cena di vigilia delle nozze e porterà a galla un segreto che costringerà Ellie a fare i conti con i suoi errori.
La favola diventerà un incubo, facendo svanire il lieto fine sotto il peso di un non detto, ed Ellie sarà costretta a reinventarsi per poter vivere senza Greg.
Ellie e Greg ritornano a grande richiesta e, con loro, la famosa proposta di matrimonio in stile “oggi le comiche”.
Diciamo che l’inizio del libro è un vero spasso, la frizzante Ellie e le sue intramontabili gaffe sono all’ordine del giorno.
La proposta con l’anello? Altro che romanticismo, una corsa in ospedale e giù le risate, poi abbiamo il ricordo della cimice e lì io ero morta!
“Da quando ti conosco la mia vita è costellata di pasticci e guai. Ma non potrei immaginare di vivere un solo minuto senza la tua distruttiva esuberanza.”
Poi accade l’impensabile, quando le bugie hanno le gambe corte. Ellie e Greg arrivano ai ferri corti, tradimento, bugie, malintesi…
E le risate svaniscono entrando in circolo rimpianti, lacrime, dolore…
“Se mi soffermo ad ascoltare, posso chiaramente sentire il rumore che fa la devastazione di un cuore dopo l’apocalisse. Un suono greve, crepitante, che sovrasta persino il rumore di una New York che va avanti senza di me.”
Un colpo al cuore sparato senza silenziatore.
E noi lettori increduli e inermi di fronte a tanto dolore.
E il nostro lieto fine?
Ho riso e pianto e, in questo, Sara è stata eccezionale, mi ha rubato il cuore, calpestato e ridato malconcio e…
Io amo la Pratesi e, con lei, le sue storie e i suoi personaggi, ha un modo innaturale di scrivere secondo me, è divina, la sua scrittura è pura, semplice che va dritta al cuore.
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