Lorenzo ha vent’anni e non ha mai accettato del tutto la sua omosessualità. Vagando per le vie del quadrilatero di Torino, in una sera qualunque incontra Cristian, un uomo affascinante con cui finisce per fare sesso in un albergo, dopo avere bevuto insieme qualche drink.
Lori scopre così il piacere di condividere la pelle con un uomo e la gioia di sentirsi desiderato, però, in fretta, capisce anche che, per lui, la semplice attrazione carnale non è abbastanza. Cris è, al contrario, uno spirito libero, non ama raccontare di sé e non è disposto a lasciarsi coinvolgere in relazioni sentimentali.
Tra gelosia, equivoci e rivelazioni ha inizio così la loro storia. Fragile ma travolgente, nata dal caso e da proteggere per scelta: una rosa che lotta per sbocciare nel ghiaccio.
Eccomi qui con voi oggi a parlarvi di questa breve novella.
Una novella sì, perché parliamo di una novantina di pagine, in cui l’autrice ci racconta di Lorenzo e Cristian. Una storia nata sotto il cielo di Torino, e che vede i due ragazzi approcciarsi l’un l’altro per la prima volta.
Sin dalle prime pagine mi ero fatta un’idea di Lori, sbagliata per carità, ma l’ho capito solo verso la fine, perché, credetemi, sarei entrata volentieri nel libro per prenderlo a testate. Purtroppo, il suo comportamento è tutto ciò che non tollero sia in un uomo che in una donna, l’accontentarsi…
Avete presente quelle persone che raccattano le briciole quando potrebbero avere un intero filone di pane? Ecco, per me Lorenzo è stato proprio questo, per buona parte della lettura.
Diciamo che anche Cris non è stato meglio, lui fugge davanti alle paure. Giustificabile? A mio avviso no, ma comunque più cabile rispetto a Lori.
Continuando a leggere, le note della melodia cambiano, si capiscono i veri motivi per cui entrambi si comportano in determinata maniera e posso garantirvi che arrivare alla fine della lettura è un piacere per gli occhi e per la mente, perché le convinzioni e i giudizi dati nella prima parte del libro vengono completamente rovesciati.
Un bocciolo di rosa che fiorisce, l’autrice lo ripete diverse volte ed è proprio così che mi immagino Lorenzo.
Bella lettura, forse per i miei gusti troppo sesso, ma capisco anche che serviva per dare un senso alla caratterizzazione dei personaggi.
Meraviglioso il finale, che lascia il lettore con il sorriso sulle labbra e il cuore un po’ più leggero…
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