Jack è il braccio destro dell’erede mafioso dei Cimino, è un uomo spietato che non ha paura di niente e di nessuno. Uccide, distrugge e tortura senza avere rimorsi. Il sangue di altri gli sporca le mani, ma lui non se ne cura. Il suo lavoro è la sua vita, ha sudato per arrivare dov’è. Però, un bel giorno, con l’arrivo di Danielle, tutte le sue certezze perdono sicurezza e la sua intera esistenza viene messa a soqquadro. Fra di loro la chimica sessuale è alle stelle, l’attrazione e il bisogno li divora; ma questo non è il futuro che sognava la talentuosa cuoca di Detroit. Lei vuole diventare una chef di successo, creare una famiglia con un uomo che la ami e che può garantirle pace e serenità; in pratica, l’opposto che può offrirle Jack, perché lui è l’uomo della “famiglia” e porta solo caos e distruzione nella vita di Danielle. Più Jack la irretisce e la convince a dargli una possibilità, più il mondo dei Cimino la mette davanti alle sue atrocità. Danielle diventa una vittima della mafia, di un mondo corrotto e fatto di crimini, dove lei sa di essere impotente e troppo fragile, ma da cui non può fuggire. Due anime si sono trovate e si sono perdute. La mafia dà e la mafia toglie.
Si continua con la serie La Fusione e questa volta è Jack il protagonista, il tenebroso cugino e braccio destro di Evil. La sua compagna? Quella pazza miglior amica di Barbara, e darà più del filo da torcere a Jack.
Danielle è stata la protagonista che ho più odiato in assoluto dei libri della Secci, almeno all’inizio. Sincerità per sincerità? L’ho trovata incoerente, testa e cuore che “cozzavano” e poi, continuando la lettura, si svelano i suoi perché, quell’attrazione dannosa nei confronti di Jack, la sua mala vita da affrontare e farne parte, omicidi, delitti, furti e rapimenti, troppo per lei, pur essendo pazza e fuori controllo, non era preparata certamente alla mafia in persona.
Ma, ahimè, al cuore non si comanda e quando non è solo in corpo a parlare ed entrano in gioco anche i sentimenti, il casino è ben fatto.
Lei, subdola e crudele e quel “poveretto” di Jack che elemosina amore, un paradosso per un mafioso ad hoc.
“Io voglio quella fottuta stronza di Danielle. Il mio cervello la vuole, il mio dannato cuore la reclama, il corpo la desidera e lei mi ripudia.”
Spietato, crudele, sanguinario, non è una fiaba ma un romanzo che ti trita letteralmente l’anima… Il lieto fine? Scopritelo.
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